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Cronaca Resana

Iniziato il processo ad ex sindaco "no vax" che avrebbe diffamato la Usl: «Pagati per mentire»

Loris Mazzorato, già primo cittadino di Resana, nel 2019 avrebbe commentato con frasi al vetriolo dei post dell'azienda sanitaria in cui si raccomandava la profillassi anti influenzale per le donne incinte

«Ecco la verità: pagati per mentire. Questa è la nostra sanità». Era il dicembre del 2019 quando Loris Mazzorato, l'istrionico ex sindaco di Resana, aveva pubblicato questa frase a commento di un post della Uls 2 con cui veniva fatta informazione sulla somministrazione del vaccino antinfluenzale per le donne incinte finalizzato a ridurre il rischio non solo per le mamme ma soprattutto per i figli che avevano in grembo. Parole, anzi scritti, che Mazzorato avrebbe reso più espliciti con post del tipo «continua la disinformazione ad opera della Uls: chi ci guadagna?» e «i medici sono abituati a mentire di fronte alla sicurezza dei vaccini. Il posto di lavoro conta molto di più del giuramento di Ippocrate». Tanto è bastato perché l'azienda sanitaria trevigiana e il suo direttore generale sporgessero denuncia contro di lui per il reato di diffamazione. «E' stata lesa - si legge nella querela - la reputazione e l'onorabilità della Uls 2 e al contempo di crea sfiducia e un ingiustificato timore nella popolazione».

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Oggi 5 dicembre Mazzorato (difeso dagli avvocati Pierluigi Cagnin e Domenico Zanon) è comparso in tribunale per l'udienza filtro del procedimento in immediato a suo carico, nato da una opposizione ad un decreto penale che lo condannava a pagare 500 euro senza menzione della pena. «L'ho fatto - dice l'ex primo cittadino di Resana - per un questione di principio. In qualità di amministratore pubblico ho sempre creduto nella libera scelta in materia di vaccini. In questa vicenda ho soltanto esercitato la critica politica ma sembra che non sia più possibile per chi ricopre incarichi pubblici esprimere liberamente dubbi e perplessità sulla - dice lui - verità di regime». Così stamattina ha radunato qualche decina di simpatizzanti, arrivati in Tribunale per esprimergli la loro "solidarietà". Il procedimento riprenderà il 22 ottobre del 2024.

Nel giugno scorso Mazzorato era stato assolto grazie alla Riforma Cartabia nel processo che lo vedeva seduto sul banco degli imputati per un altro post sui social in cui aveva dato del mafioso al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

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