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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Riese Pio X

Ruba tre auto, uccide un ciclista e sperona i carabinieri: il 19enne resta in carcere

Steve Quintino, il residente a Riese Pio X che sabato mattina ha seminato il caos sulla strade della Marca, rimane dietro alle sbarre della sua cella nel penitenziario di S. Bona. Lo ha deciso il gip Piera De Stefani, sciogliendo la riserva sulla misura cautelare

Steve Quintino rimane in carcere. Il gip Piera De Stefani ha sciolto oggi, 5 ottobre, la riserva e ha accolto la richiesta del pubblico ministero Barbara Sabbatini. Il 19enne di Riese Pio X - che sabato ha seminato il caos sulle strade della Marca provocando anche, a San Zenone degli Ezzelini, la morte del 67enne Mario Piva, un residente a Loria travolto mentre era in sella alla sua bicicletta - resta quindi rinchiuso nel penitenziario di S. Bona, piantonato in una cella vicina all'infermeria.

Sul giovane, indagato non solo per omicidio stradale ma anche per le tre rapine (grazie alle quali si è procurato le auto che poi ha guidato a tutta velocità malgrado non avesse mai conseguito la patente) e di duplice tentato omicidio ai danni di due carabinieri, speronati in auto, restano tanti dubbi sulla molla che ha fatto scattare la follia. «Il giudice per l'udienza preliminare - dice il difensore, l'avvocato Paola Miotti - ha confermato la carcerazione ma noi siamo alla ricerca di una struttura dove Steve possa risiedere in alternativa al carcere. Non è facile in quanto non sappiamo di che tipo di disturbo mentale sia affetto; in questo momento siamo concentrati nella ricerca di un consulente medico per eseguire quella perizia che dovrebbe darci le risposte che cerchiamo».
Steve Quintino aveva parlato per non più di cinque minuti durante l'interrogatorio di garanzia che si era svolto ieri, 4 ottobre. Il ragazzo aveva risposto in maniera sconclusionata, alternando dei momenti di apparente lucidità in cui aveva ripetuto che era molto dispiaciuto ad altri in cui aveva invece riferito le stesse frasi pronunciate nell'immediatezza dei fatti, riferimenti a "voler salvare il mondo" e all'arcangelo Gabriele. Alla lettura del capo di imputazione, quando cioè avrebbe dovuto apprendere di aver ucciso un uomo e tentato di ammazzarne altri due, Steve è rimasto impassibile, lo sguardo perso nel vuoto.
Una pazzia, la sua, che sarebbe esplosa all'improvviso sabato mattina alla fine del turno nella fabbrica dove lavorava. «La famiglia - torna a dire l'avvocato Miotti - non aveva avuto segnali della gravità delle condizioni mentali del 19enne. Era cambiato dopo un soggiorno all'estero ma nulla lasciava presagire quello di cui sarebbe stato capace».

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