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Cronaca Riese Pio X

Omicidio a Riese, pronte le relazioni della Procura chieste dal Guardasigilli

Il ministro Nardio aveva chiesto di essere informato sul perchè alla denuncia presentata alla fine dello scorso ottobre da Vanessa Ballan non fosse seguita l'adozione di una misura cautelare. Intanto domani 29 dicembre ai funerali della 26enne uccisa a coltellate ci sarà, oltre al governatore Zaia, anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari

Due relazioni, una dei pubblici ministeri che si sono occupati del caso e una del Procuratore di Treviso. Quest'ultima illustra tra l'altro le modalità con cui vengono presi in carico i fascicoli aperti per i reati da cosiddetto "codice rosso". E' quanto l'ufficio trevigiano si appresta a mandare al Ministero della Giustizia che, attraverso i suoi organi ispettivi, ha chiesto di essere informato su caso di Vanessa Ballan, la 26enne trucidata a coltellate lo scorso 19 dicembre e che il 26 ottobre aveva presentato una denuncia contro il suo presunto killer, l'artigiano kosovaro Bunjar Fandaj, per stalking, violenza sessuale e revenge porn. Sotto la lente del Guardasigilli Nordio, che ha personalmente chiesto i chiarimenti, il motivo per cui il sostituto procuratore Barbara Sabattini non abbia deciso di chiedere subito una misura cautelare dei confronti del 40enne.

La denuncia era stata seguita dalla decisione, presa dal pubblico ministero Giovanni Valmassoi (che era il pm di turno) di mandare i carabinieri presso l'abitazione di Fandaj per una perquisizione a cui era seguito il sequestro di un computer e di alcuni telefoni cellulari al cui interno, oltre alle prove dell'attività persecutoria di Fandaj, vi sarebbero stati alcuni video "intimi" di lui e di Vanessa, che dal 2021 avrebbero avuto una storia clandestina finita per volontà della donna nell'estate del 2023. Con quelle immagini Bunjar avrebbe ricattato Vanessa, ottenendo da lei degli incontri (successivi alla rottura del loro rapporto) che sarebbero sfociati in rapporti sessuali.

Barbara Sabattini sarebbe stata in realtà in attesa di quelle "prove", che sarebbero dovute arrivare dall'analisi degli apparecchi elettronici. Una "copia forense" che il magistrato avrebbe ricevuto però soltanto giovedì 21 dicembre, quindi due giorni dopo la mattanza. Il pubblico ministero non aveva peraltro l'obbligo di chiedere una misura cautelare - si sarebbe trattato comunque di un divieto di avvicinamento e Fandaj risultava essere incensurato- e la sua valutazione, al momento della denuncia, era che non si trattasse di un caso urgente. Tanto più che il "codice rosso" rafforzato, introdotto con la "Legge Roccella", era entrato in vigore soltanto il 9 dicembre, quindi più di un mese dopo la querela. Grazie alla nuova norma il pubblico ministero avrebbe dovuto giustificare la mancata adozione di provvedimenti.

Nel frattempo dalla Procura arriva la conferma che Nicola Scapinello, il 28enne compagno di Vanessa, conosceva il presunto assassino della moglie. Nicola in realtà avrebbe pensato che Fandaj fosse soltanto un "buon amico" della ragazza, uno che frequentava la casa e in qualche occasione i tre avrebbero persino pranzato insieme. Poi, l'estate scorsa, la rottura voluta da Vanessa e la campagna persecutoria messa in atto nei confronti della donna perché cambiasse idea. «Se non lo lasci io racconto tutto al tuo compagno. Verrà fuori un casino, mi dispiace per il bambino ma perderai anche il suo affidamento». Minacce andate avanti per mesi, a quanto si legge nella denuncia presentata, probabilmente sottovalutate dalla Ballan. Fino a quando, la sera del 25 ottobre, si sono materializzate con un messaggio che sarebbe arrivato al cellulare del compagno e che sarebbe stato molto esplicito sulla natura del rapporto con Vanessa e accompagnato anche da immagini compromettenti.

Per conoscere i contenuti della relazione finale sull'autopsia ci vorranno almeno 90 giorni mentre il test sulla paternità del piccolo che Vanessa portava in grembo si saprà entro qualche settimana ma non sarà reso pubblico prima di essere notificato a tutte le parti. Una delle ipotesi si cui sta lavorando il sostituto procuratore Michele Permunian è che Fandaj abbia saputo che la giovane era incinta e che questo sia stato il movente che lo spinto ad introdursi nella casa dove i due avrebbero avuto una violenta discussione prima dell'assassinio, avvenuto con 6 coltellate mortali (due hanno raggiunto la donna solo di striscio).

Domani 29 dicembre ci saranno, nel Duomo di Castelfranco (le esequie verranno celebrate dal vescovo di Treviso Michele Tomasi) i funerali della povera 26enne. Saranno presenti, tra gli altri, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, in rappresentanza del Guardasigilli Carlo Nordio, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, il Prefetto di Treviso Angelo Sidoti, il Questore Manuela De Bernardin Stadoan, il sindaco di Treviso Mario Conte e, guidata dal primo cittadino di Castelfranco Stefano Marcon i sindaci dei comuni della Castellana. Il mercato settimanale verrà chiuso anzitempo mentre la zona del centro sarà interdetta al traffico già dalla tarda mattinata.

In occasione dell'ultimo addio a Vanessa il Comune di Vedelago, Castelfranco e di altri Comuni della Castellana hanno deciso che stasera e domani resterano spente le luminarie di Natale mentre sui maxischermi e sui canali social istituzionali sarà trasmesso un video in memoria d tutte le donne vittime di violenza. Sempre domani in l'Amministrazione farà osservare una giornata di lutto, aderendo a quello proclamato dal presidente della Regione.

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