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Cronaca San Biagio di Callalta

Si schianta con l'auto durante un sorpasso e ferisce la ex fidanzata, a processo per lesioni personali

L'incidente era avvenuto il 14 novembre del 2019 a San Biagio di Callalta. L'imputato, un 35enne di Breda di Piave, avrebbe causato intenzionalmente un frontale a seguito di un litigio con la donna cominciato ore prima in un bar

Fiori, cioccolatini e poi la classica cenetta romantica. Poteva essere questo il San Valentino che i due avrebbero dovuto festeggiare; invece, a causa di quella discussione avvenuta in auto nel novembre del 2019 e sfociata in un incidente finito con il ferimento di lei, il 14 febbraio prossimo si troveranno uno di fronte all'altra nel processo in cui l'uomo deve rispondere di lesioni personali aggravate dalla volontarietà. La coppia avrebbe iniziato a litigare in un bar proseguendo poi la discussione in auto. Arrivati a San Biagio di Callalta la Volvo guidata da lui, un 35enne residente a Breda di Piave (difeso dall'avvocato Davide Favotto), sarebbe andata a sbattere - mentre tentava un sorpasso - contro un'altra ventura che proveniva dalla direzione opposta. «Ti faccio vedere come si muore» avrebbe detto il giovane secondo la versione dell'ex compagna che aveva rincarato la dose: «Lo ha fatto apposta» aveva ribadito, raccontando una storia incredibilmente simile a quella di Giorgia Biglieri, la ex di Cristian Barzan che il 7 giugno del 2019 accusò l'ex fidanzato Cristian Barzan di essere andato a sbattere volontariamente contro la macchina di Giuseppina Lo Brutto, causandone la morte in un tremendo schianto il cui scopo sarebbe stato quello di farla finita e di uccidere anche la ragazza.

Il sinistro era accaduto nel tardo pomeriggio di sabato 14 novembre e San Biagio. Erano le 19 quando una vettura sfreccia veloce lungo la strada regionale 53, all'incrocio con Via Prati. A bordo c'è un 35enne, che ha bevuto qualche bicchiere di troppo, e una donna. Lei sostiene che, al momento di sbattere, sarebbero stati presi da un litigio. Volano parole grosse quando l'uomo decide infatti di effettuare una manovra estremamente azzardata: ingrana la marcia e mette il piede a tavoletta sull'acceleratore e supera un'altra vettura. Ma al momento di rientrare sulle destra l'automobile impatta contro un'altra macchina che viaggia sulla corsia opposta. Il mezzo in sorpasso, nel tentativo estremo di riportarsi sulla carreggiata tocca anche il sorpassato e il risultato è una carambola a tre, le cui conseguenze si limitano a un paio di feriti lievi e modesti disagi per la viabilità. Ma ci sono le parole della donna che sembrano disegnare uno scenario del tutto diverso. «Stavamo litigando - dice - e ha un certo punto l'ho visto che sorpassava. L'ha fatto apposta ad andare contro l'altra macchina».

Il 35enne era stato indagato per tentato omicidio. Ma il pubblico ministero Anna Andreatta, al momento di chiudere le indagini, aveva derubricato il reato in lesioni personali aggravate dalla volontarietà. La perizia disposta dalla Procura e affidata all'ingegner Pierluigi Zamuner avrebbe infatti parzialmente smontato la versione della donna. «In effetti - scrive il perito del tribunale - la macchina con a bordo il 35enne si porta a sinistra a seguito di una sterzata, invadendo la carreggiata opposta. Ma l'uomo non ha invaso completamente il contromano. Se il suo intento fosse stato quello di urtare frontalmente l'altra auto avrebbe accentuato l'invasione. Invece si è tenuto a cavallo della linea di mezzeria, cercando di conservare lo spazio laterale minimo che gli avrebbe permesso di effettuare il sorpasso. Si può quindi affermare che il sinistro è stato generato da una imprudente manovra da parte del 35enne, che ha valutato male la posizione e la distanza dei veicoli coinvolti. L'impatto, avvenuto ad una velocità doppio rispetto al limite a 50 chilometri l'ora (la vettura sarebbe sfrecciata a 110 chilometri all'ora) è stato condizionato dallo stato alcolico del guidatore, che ha reso meno agevole la manovra». L'uomo inoltre deve rispondere anche di guida in stato di ebbrezza perché, al momento dello schianto, si sarebbe messo al volante della sua auto con un tasso alcolemico pari a 1,53.

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