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Cronaca Sernaglia della Battaglia

Ciclista travolto e ucciso, il presunto "pirata": «Non mi sono accorto di nulla»

Lahcen Fanane, marocchino di 57 anni, è stato trovato morto a Sernaglia, all'altezza dell'incrocio fra la strada provinciale 34 e via Delle Fonatane Bianche. Il 23enne che era alla guida del mezzo che probabilmente lo ha centrato mentre era già caduto a terra ha raccontato di non ricordare di averlo travolto. Intanto oggi, 6 ottobre, si è svolta l'autopsia

«Non mi sono accorto di averlo centrato, sono scioccato». Lo avrebbe detto  il 23enne, residente in un comune del Quartier del Piave, che la sera di domenica 1 ottobre avrebbe investito Lahcen Fanane, il nordafricano di 57 anni trovato morto a Fontigo, frazione di Sernaglia della Battaglia, all'altezza dell'incrocio fra la strada provinciale 34 e via Fontane Bianche. Il giovane è stato denunciato a piede libero: per il momento a suo carico si ipotizzano l'omicidio stradale e l'omissione di soccorso.

Sul cadavere del marocchino oggi, 6 ottobre, è stata effettuata l'autopsia. L'esame autoptico, compiuto dall'anatomopatologo Alberto Furlanetto, ha confermato che sul 57enne è presente un vasto trauma cranico, dovuto allo schiacciamento della testa sotto le ruote dell'auto del 23enne e che sarebbe la causa del decesso. Il post mortem avrebbe evidenziato anche delle lesioni minori, probabilmente precedenti all'impatto che suggerirebbero, come del resto l'assenza di segni di collisione presenti sulla sua bicicletta ritrovata a pochi metri dal cadavere, che Fanane fosse già a terra, probabilmente caduto,  quando è stato investito dalla vettura.

Per stabilire se il marocchino, che aveva piccoli precedenti penali e viveva vendendo scope (ritrovate sul luogo dell'incidente) nella zona, fosse ancora vivo al momento di essere travolto sarà condotto un esame più specifico. Ugualmente verranno effettuati gli esami tossicologici dai quali ci sia aspetta la conferma che l'uomo fosse ubriaco mentre percorreva la strada in cui si è verificata la tragedia, come suggerito anche da alcuni persone che l'avevano visto procedere in bicicletta e zig zag.

Il 23enne è stato individuato attraverso l'analisi del rilevatori di targa posizionati prima e dopo il punto esatto del sinistro, che è privo della copertura di telecamere di video sorveglianza ed è un tratto stradale scarsamente illuminato. A "tradirlo" sono stati i segni presenti sulla parte anteriore dell'auto e anche quelli rinvenuti sotto le ruote. Agli inquirenti che lo hanno identificato il giovane avrebbe raccontato di non essersi accorto di quello che era successo e per questo avrebbe proseguito senza fermarsi.

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