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Cronaca

Sicurezza nei luoghi di lavoro: la Conferenza provinciale ne discute in Prefettura

Speciale vertice nelle scorse ore dedicato all'importante tematica della sicurezza sul lavoro dopo i recenti casi di incidenti occorsi in alcune aziende della nostra provincia

TREVISO Nella giornata di lunedì 5 febbraio il Prefetto di Treviso, Laura Lega, ha presieduto una riunione della Conferenza provinciale permanente per una approfondita analisi sullo stato della sicurezza nei luoghi di lavoro e sulle possibili strategie di potenziamento del complessivo sistema preposto alla sicurezza, anche alla luce dei recenti incidenti che hanno funestato la nostra provincia negli ultimi mesi.

Al vertice hanno preso parte il vice presidente della Provincia, i dirigenti del Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro della Asl 2, dell’Ispettorato territoriale del lavoro, dell’Inail, dell’Inps, dell’Ufficio scolastico, dei Vigili del fuoco, dei Carabinieri nonché i rappresentanti di Unindustria, Associazione costruttori edili, CGIL, CISL, Confartigianato, CNA, Ascom, Confesercenti, Casartigiani, Confagricoltura, Confederazione agricoltori e Coldiretti. Il Prefetto ha ribadito l’importanza strategica che le Istituzioni devono attribuire al tema della sicurezza, già peraltro oggetto di massima attenzione da parte della Prefettura che ha intrapreso da tempo un’azione forte di sollecitazione del mondo istituzionale e delle imprese. Per fare il punto sulla situazione in atto è già stata convocata una precedente Conferenza permanente svoltasi nello scorso mese di maggio e ed è stata organizzata in Prefettura un’iniziativa di formazione rivolta alle Polizie Locali. Nel vertice il Prefetto ha richiamato con forza, alla luce delle morti degli scorsi giorni, la necessità di rafforzare l’azione di prevenzione e contrasto del fenomeno. E’ stata assicurata in particolare l’esigenza di tenere un costante monitoraggio del fenomeno e delle azioni pubbliche, anche attraverso una più frequente convocazione di tavoli di coordinamento, e la necessità di “mappare” con attenzione le situazioni di maggior rischio.

Sono stati esaminati i dati forniti dallo Spisal che per l’anno 2018 prevede una intensificazione quantitativa dell’attività di prevenzione e di controllo rispetto a quella svolta nel 2017, nonchè l’elevazione dei relativi standard qualitativi. In particolare si è preso atto dell’esigenza di concentrare maggiori sforzi di azione con riferimento a quelle aziende ed a quei lavoratori che, per la particolare natura dell’attività, dell’assetto dimensionale dell’azienda e della durata dei lavori, risultano maggiormente esposti al rischio di infortunio. Anche gli altri uffici pubblici coinvolti hanno assicurato il possibile sforzo operativo per contrastare il fenomeno, tenuto conto delle limitate risorse disponibili, attraverso una capillare azione di formazione ed informazione che intende raggiungere potenzialmente tutti gli operatori del mondo del lavoro. I rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro hanno invece sottolineato come il modello di cooperazione istituzionale, attivato da tempo nel trevigiano, abbia finora dati buoni risultati, confermati dal trend statistico che ha caratterizzato positivamente gli ultimi anni. Tuttavia hanno rappresentato la difficoltà di raggiungere e fornire adeguato supporto informativo a non poche aziende, specie di piccole dimensioni, che non risultano iscritte ad alcuna associazione. I medesimi hanno anche evidenziato come il raggiungimento di più qualificati obiettivi esiga anche il potenziamento delle risorse umane e strumentali da assegnare ai relativi uffici nonché un maggiore coordinamento nella complessa materia. Il tavolo ha convenuto pertanto che occorre proseguire in una forte azione sul piano della prevenzione implementando la formazione culturale della sicurezza sui luoghi di lavoro, ed in tal senso sono in corso iniziative nel mondo della scuola e delle imprese per avvicinare nel modo migliore i giovani studenti al mondo nel lavoro, attraverso specifici progetti in attuazione della legge 107/2015. Gli strumenti volti a realizzare azioni di prevenzione e di controllo saranno potenziati e le associazioni di categoria continueranno a fornire un insostituibile azione di supporto alle imprese sulla corretta applicazione della normativa perché è ormai piena la consapevolezza che la sicurezza non è un costo ma un valore aggiunto di garanzia per l’intera società.

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