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Cronaca Silea

Accusata di aver rubato 13mila euro di incassi, assolta dipendente di una sala slot

Una 26enne di origini spezzine era finita alla sbarra dopo la denuncia del suo ex datore di lavoro, il titolare della Royal game di Silea. La donna era l'addetta allo svuotamento delle slot: a suo carico nessuna prova del presunto furto commesso. La Procura aveva chiesto due anni e una multa di 1000 euro

Era finita a processo dopo la denuncia presentata nei suoi confronti dal suo ex datore di lavoro, il titolare della sala slot Royal games di Silea che sosteneva si fosse resa autrice del furto di 13mila euro. Una 26enne di Casale sul Sile, originaria di La Spezia, è stata assolta dal giudice del tribunale di Treviso, Umberto Donà, di fronte al quale si è presentata nella mattinata di oggi, 4 settembre, per difendersi dall'accusa di essersi impossessata della somma, sottratta falsificando i registri degli incassi, facendo risultare entrate inferiori a quelle reali, "adottando escamotage contabili fasulli al fine di non destare sospetti e mantenere una apparente regolarità contabile". Gli episodi contestati alla 26enne, addetta allo svuotamento delle singole apparecchiature di gioco, risalgono al periodo che va dal 4 luglio al 5 agosto 2018. Il pubblico ministero Francesca Franceschini, al termine dell'udienza nel corso della quale è stata sentita l'ex dipendente della sala slot, aveva chiesto nei suoi confronti una pena di due anni di reclusione e una multa di mille euro. La donna, difesa dagli avvocati Davide Favotto e Lisa Caldato, è stata scagionata dalle stesse immagini delle telecamere interne alla sala giochi: nei video la 26enne è immortalata mentre preleva il denaro dalle slot e lo deposita nella cassaforte. Non vi sarebbe prova che sia stata lei l'autrice dei presunti ammanchi.

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