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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Fuori di casa con la milza rotta insulta i poliziotti, 51enne patteggia

Era il settembre del 2018 quando la donna era stata protagonista di un fatto di cronaca avvenuto a Treviso: l'ex compagno l'aveva picchiata procurandole gravi lesioni all'addome per cui era stata operata d'urgenza. Ma aveva anche pesantemente insultato gli agenti delle Volanti intervenuti sul posto finendo a processo con l'accusa di resistenza, oltraggio e danneggiamento

Era probabilmente fuori di sé per aver litigato con l'ex compagno, che al tempo dei fatti - siamo nel 2019 - era sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ma si era introdotto in casa picchiandola selvaggiamente tanto da provocarle gravi lesioni alla milza per le quali era stata ricoverata d'urgenza all'ospedale e operata. Ma quando erano arrivate le forze dell'ordine, chiamate proprio dalla donna che era stata buttata fuori dall'abitazione, gli agenti di Polizia avevano riscontrato come la 51enne sembrasse ubriaca. Non avendo creduto alla storia delle botte del fidanzato (sul campanello non c'era il nome e pare che i carabinieri non avessero trascritto la misura a cui l'uomo doveva attenersi) e riscontrando l'alito vinoso l'avevano portata in Questura per accertamenti. Lei, visibilmente dolorante all'addome, si è però lasciata andare ad atteggiamenti violenti, prendendo anche a calci una porta del commissariato. La 51enne, oggi 13 febbraio, difesa dall'avvocato Antonella Picco ha patteggiato una pena di 10 mesi per resistenza, oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamenti davanti al giudice Laura Contini.

Una sera di settembre 2019 la donna era stata aggredita dall'ex compagno, un infermiere pescarese di 44 anni al tempo dipendente della Uls 2. In preda ai fumi dell'alcol l'uomo (la cui condanna a 4 anni è diventata esecutiva dopo il vaglio della Cassazione) aveva infierito contro la fidanzata che era stata presa a sberle in bagno e spinta a terra contro la lavatrice. E' in quella occasione, con una serie di calci diretti allo stomaco, che aveva provocato la rottura della milza della donna.

In seguito a quel litigio la 51enne era stata cacciata da casa sua ma aveva chiamato la Polizia che in un primo momento aveva pensato di trovarsi di fronte ad una persona ubriaca. "Vi rovino, chiamo il mio avvocato, voglio i vostri nomi. Vi rovino bastardi, dovete morire tutti, quando esco dal pronto soccorso gli dirò che mi avete picchiato così vi mangio i soldi" aveva detto lei tentando di divincolarsi. L'atmosfera era divenuta rovente quando la donna si era rivolta agli agenti sostenendo che "io vi chiamo ma voi non fate un niente, non servite a niente, fate schifo" condendo queste frasi anche con apprezzamenti pesanti rivolti ad una poliziotta. Poi, una volta portata in Questura, se l'era presa con la porta d'ingresso, ammaccandola con dei violenti calci.

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