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Cronaca

Epilessia, oltre 7000 casi nella Marca: un convegno per superare le discriminazioni

Ritorna così un appuntamento di rilievo internazionale, organizzato da Aice (Associazione Italiana contro l’epilessia) Veneto e Lice (Lega italiana contro l'epilessia), in collaborazione con Epitech Group

TREVISO È la seconda patologia neurologica per diffusione, dopo la cefalea. Colpisce mezzo milione di persone in Italia, con 30mila nuovi casi l’anno. Sarà l'epilessia al centro del convegno nazionale «Update in epilettologia» in programma a Padova venerdì 9 e sabato 10 febbraio all’Orto Botanico di Padova. In Veneto soffrono di epilessia 40mila persone. Eppure la patologia di cui il 12 febbraio ricorre la giornata mondiale, viene considerata ancora troppo spesso una patologia oscura, da nascondere. Chi è colpito in realtà può condurre un'esistenza normale ma è costretto, insieme ai propri familiari, a scontrarsi con stereotipi e pregiudizi radicati. Sensibilizzare sul tema di un problema così diffuso e informare correttamente da un lato, aggiornarsi scientificamente creando link e condivisione diretta fra ricercatori e clinici dall’altro: questi i due obiettivi della seconda edizione del convegno. Ritorna così un appuntamento di rilievo internazionale, organizzato da Aice (Associazione Italiana contro l’epilessia) Veneto e Lice (Lega italiana contro l'epilessia), in collaborazione con Epitech Group. Per iscriversi basta compilare l’apposito modulo online.

Quattro persone su cinque vengono colpite da epilessia entro i 16 anni di età. E sono proprio gli anni della scuola a presentare forti criticità. Ancor oggi ci sono istituti che non accettano bambini che soffrono di epilessia. Oppure li costringono a pratiche umilianti, come il fatto di essere accompagnati da un genitore in gita scolastica. «La crisi epilettica è la prima causa di chiamata al 118 da parte delle scuole – conferma il presidente di AICE Veneto Stefano Bellon – quando in realtà l’80% degli attacchi si risolve autonomamente o attraverso farmaci. Purtroppo però la responsabilità della loro somministrazione non se la prende quasi nessuno. E paradossalmente è più facile che in ambiente scolastico venga utilizzato il defibrillatore piuttosto della fornitura di un farmaco durante una crisi: è un dato di fatto, purtroppo, che ancora la scuola non sa accoglierli». È per questo che l’Aice da due anni sta andando nelle scuole del Padovano a fare corretta informazione. «Abbiamo fatto più di 25 incontri, parlato con un migliaio di persone fra genitori e personale scolastico – ricorda Bellon –. Ed è su questa strada che vogliamo continuare a muoverci: rompere il velo che c’è attorno a questa patologia permetterà a chi ne soffre di vivere meglio».

Ecco il numero di pazienti provincia per provincia: Padova: 7.680, Verona: 7.520, Treviso: 7.200, Vicenza: 7.040, Venezia: 6.960, Rovigo: 1.920, Belluno: 1.680.

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