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Cronaca Santa Maria del Rovere / Via Luigi Gasparinetti

Il dolore e le preghiere dei colleghi, lo choc della vicina: «Era come una figlia»

La notizia della morte di Nicoleta Buliga Lupo ha lasciato forte sgomento tra le infermiere che hanno lavorato con lei in medicina e in sala operatoria. In via Gasparinetti serrande abbassate nell'appartamento in cui vive ancore il figlio della donna, Emanuel, andato in Spagna con il padre

Tutti la vedevano felice di quel trasferimento in Spagna, per seguire quell'uomo, Ioan Corbaceri, conosciuto durante i viaggi a trovare la sorella e la nipote (che da tanti anni vivono nell'area di Valencia e lì hanno messo radici) che sarebbe poi diventato il suo assassino. Quando si è diffusa la notizia della sua morte nessuno ha saputo capacitarsi di cosa sia accaduto a Nicoleta, una persona amata da tutti a Santa Maria del Rovere, dai colleghi dell'ospedale San Camillo ai residenti della zona di via Gasparinetti, dove viveva, in una palazzina proprio di fronte al barbiere Cesar, a gestione dominicana, e agli altri negozi etnici poco distanti. La struttura sanitaria ha diramato nel pomeriggio uno stringato comunicato con queste parole: "Appreso della tragica morte della Signora Lupo Nicoletta, la Direzione dell'ospedale San Camillo di Treviso, la comunità delle figlie di San Camillo e tutto lo staff operante soprattutto nel blocco operatorio dove ha prestato servizio fino al 29.06.2023 desiderano esprimere ai famigliari, colleghi e amici il profondo cordoglio per quanto accaduto".

Proprio alcune amiche della 51enne, molto legate a Nicoleta, si sono preoccupate nei giorni scorsi non riuscendo più a mettersi in contatto con lei. Qualcosa doveva esserla accaduto: così purtroppo è stato. Appresa la notizia il dolore è stato enorme, così come lo choc: nei prossimi giorni sarà celebrata una messa per ricordare la donna. «Lavorava con me in sala operatoria, lei era qui da 19 anni, abbiamo lavorato insieme, siamo state colleghe e buone amiche perchè ci vedavamo anche fuori qualche volta» ha raccontato ai giornalisti presenti Jolante Drevec, una donna polacca, collega di Nicoleta «era una persona molto buona, una collega che piaceva a tutti, si stava bene con lei perchè era molto brava sul lavoro, gentile per i suoi pazienti, gentile per i suoi colleghi, la collega che tutti vorremmo avere quindi stiamo tutti molto male dopo quello che abbiamo sentito».

La signora Lucia

«Tra noi si è sparsa la voce che probabilmente fosse morta però non avevamo certezze, non sapevamo da dove provenissero queste informazioni quindi abbiamo indagato un pò da soli guardando in internet, nei giornali spagnoli» continua Jolante «All'inizio dicevamo "non è possibile che è lei", oggi è arrivata la certezza e ancora non riusciamo a credere, era appena andata, ci siamo sentiti lunedì e martedì che ci mandava messaggi e ci siamo sentiti con lei: stava bene, era serena e tranquilla. Lui probabilmente non poteva venire qui perchè non riusciva a trovare lavoro e allora lei ha deciso di andare da lui, era proprio innamorata. Si è preparata bene, ha studiato spagnolo, ha fatto tutti i documenti per poter lavorare come infermiera in Spagna e quando era sicura, ha trovato posto di lavoro, è andata serena, è andata tranquilla, lasciando qui il figlio che ormai è adulto».

Nicoleta non aveva mai fatto trasparire disagi: anche lo stesso Ioan non ha mai fatto trasparire, durante i suoi viaggi a Treviso per incontrare la 51enne, nessun possibile dissidio tra i due. «Mi manca come una figlia, almeno io e lei ci davamo man forte per tenere in ordine il condominio» ricorda una vicina di casa, Lucia, sconvolta per la tragedia «era felicissima della sua nuova vita in Spagna, ora sono agghiacciata. Tra qualche giorno sarebbe tornata per il mio compleanno che è il 27 settembre». Nicoleta aveva tra i suoi programmmi di partecipare all'assemblea di condominio che sarebbe avvenuta tra qualche giorno.

Il condominio in via Gasparinetti in cui viveva Nicoleta

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