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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Ottenevano informazioni grazie alla banca dati della Guardia di Finanza, 17 persone davanti al gup

Ieri 20 novembre si è tenuta l'udienza preliminare in cui gli indagati devono rispondere di concorso in accesso abusivo e interferenze illecite. Sono tutti buoni conoscenti di Alfonso Contaldo, l'ex luogotenete della Fiamme Gialle di Treviso che due anni fa aveva patteggiato, per gli stessi reati, una pena di 4 anni

Una trentina di "clienti selezionati", amici e conoscenti a cui avrebbe fatto il favore di consultare il sistema informatico della Guardia di Finanza. Alfonso Contaldo, 60enne luogotenente delle Fiamme Gialle in servizio a Treviso (ora in pensione) era stato "beccato" dai colleghi del capoluogo insospettiti per i ripetuti accessi al database dell'agenzia entrate. Quando si accorsero di quelle attività sospette e partirono le indagini l'uomo, che era all'insaputa dell'attività investigativa di cui era oggetto, venne trasferito a mansioni d'ufficio ma gli accessi erano continuati fino alla fine del 2020. Contaldo, difeso dall'avvocato Giuseppe Basso, aveva patteggiato (il 26 ottobre del 2021) una pena di 4 anni.

Ora però i nodi sono arrivati al pettine anche per le persone a cui Contaldo avrebbe fatto quei piaceri. Diciassette persone, molte delle quali residente nella Marca, si sono presentate ieri, lunedì 20 novembre, davanti al gip di Venezia (competente per materia) per l'udienza preliminare nel procedimento in cui sono accusate di concorso in accesso abusivo del sistema informatico della Guardia di Finanza e concorso in interferenze illecite. Fra di loro c'è anche il fratello del luogotenente, il 63 enne Sergio Contaldo. L'udienza è stata aggiornata al febbraio prossimo quando 10 imputati dovrebbero essere giudicati con un rito alternativo (5 patteggeranno mentre altri 5 ricorreranno al rito abbreviato condizionato). Un'altra quindicina invece sarà giudicati in un secondo troncone sempre per gli stessi reati.

Contaldo avrebbe approfittato della banca dati a cui aveva accesso per fare visure di auto, consultare i precedenti penali di privati cittadini, così come per ottenere e poi comunicare i dati fiscali di società e persone fisiche. Tutto a beneficio dei conoscenti dai quali, stando alle carte dell'indagine che lo riguardava, non avrebbe comunque avuto in cambio neppure un centesimo.

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