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Domenica, 28 Aprile 2024
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Stalking e violenze in famiglia: nel 2024 già 26 provvedimenti per il "codice rosso"

Sono stati eseguiti dai carabinieri del comando provinciale di Treviso. L'ultimo episodio in ordine di tempo ha riguardato uno “stalker” trentenne, residente nella Marca: l'uomo, in appena una decina di giorni, si è presentato più volte e in modo ossessivo presso l’abitazione della ex

Dall'inizio dell'anno sono stati già 26 i provvedimenti cautelari eseguiti dai comandi dell’Arma dei Carabinieri, in provincia di Treviso, a carico di altrettanti soggetti resisi responsabili di reati di maltrattamenti in famiglia, minacce e atti persecutori, reati presenti nel “codice rosso”.

L’ultimo caso in ordine di tempo ha riguardato uno “stalker” trentenne, residente nell’hinterland trevigiano che non si è rassegnato alla fine della propria relazione sentimentale: l’uomo, nell’arco temporale di appena una decina di giorni, si è presentato ripetutamente ed in modo ossessivo presso l’abitazione della ex (in alcuni casi forzando porte e finestre per introdursi all’interno) molestandola in modo assillante, minacciandola reiteratamente e in modo pesante e controllandone gli spostamenti. Dopo la denuncia della donna ai carabinieri e le indagini, è stata emessa a carico dello stalker un’ordinanza del Tribunale di Treviso con la quale è stata disposta la misura del divieto di avvicinamento alla donna e ai luoghi dal lei stessa frequentati, mantenendo una distanza di 500 metri dagli stessi, facendo divieto allo stesso di comunicare con l’ex convivente con qualsiasi mezzo e disponendo l’applicazione di strumenti di controllo elettronico.

Lo scorso dicembre è entrata in vigore la “legge Roccella” con disposizioni più stringenti per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica, con lo scopo di rafforzare le procedure e gli strumenti per la tutela delle vittime di violenza, così da consentire una preventiva ed efficace valutazione e gestione del rischio di letalità, di reiterazione e di recidiva. Si tratta di un pacchetto di misure che potenziano l’intervento delle forze dell’ordine nella delicatissima fase iniziale delle indagini – in cui le vittime possono essere maggiormente esposte – e anticipano le tutele in funzione della maggior sicurezza delle persone potenzialmente esposte a pericolo.

Le indagini dei militari dell’Arma, svolte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Treviso, sono state pienamente e sollecitamente recepite, con gli esiti sopra richiamati (sempre tenendo conto che la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alle vicende citate sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna), dal giudice per le indagini preliminari, con l’applicazione della stringente normativa in vigore e l’adozione di misure cautelari quali il divieto di avvicinamento alla parte offesa e l’allontanamento dalla casa familiare.

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