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Cronaca Vedelago

Sequestrano e rapinano presunti pedofili, sconto di pena per i "vendicatori"

Oggi 6 dicembre due 20enni (il terzo componente della "banda", un minorenne, sarà giudicato dal Tribunale di Minori) si sono presentati di fronte al gup Piera De Stefani che li ha ammessi al rito abbreviato. Accolte anche le loro istanze di partecipazione al percorso della cosidetta "giustizia riparativa"

Avrebbero teso la stessa trappola a sette uomini: prima li avrebbero adescati su chat riservate a soli uomini, poi gli avrebbero "invitati" per un incontro in luoghi isolati e quindi sequestrati e derubati. Oggi 6 dicembre i due 20enni (il terzo componente della "banda", minorenne, verrà giudicato separatamente al Tribunale dei Minori di Venezia) hanno ottenuto uno sconto sostanziale in caso di condanna: il processo nei loro confronti si svolgerà infatti secondo il rito abbreviato, che prevede una riduzione della pena pari a un terzo. Il gup Piera De Stefani, di fronte al quale si sono presentati per l'udienza preliminare, ha invece respinto la richiesta di abbreviato condizionato alla deposizione dei due consulenti psichiatrici della difesa. L'udienza è stata rinviata al prossimo 11 aprile 2024.

I ragazzi, che avrebbero agito nella zona compresa fra Vedelago e Campigo, si sarebbero resi protagonisti degli episodi contestati tra il giugno del 2022 e il febbraio del 2023, giorno in cui furono sorpresi dai carabinieri all'interno di un edificio abbandonato a Vedelago insieme a un impiegato 50 enne della castellana, sequestrato, legato e stordito con l'uso di un taser. All'uomo erano state prese anche le chiavi dell'auto e la tessera bancomat, con cui uno dei tre stava andando a fare un prelevamento. Una volta arrestati ai giovani erano stati sequestrati i telefonini grazie ai quali è stato possibile risalire agli altri sette casi, che avevano come vittime uomini adulti alla ricerca di "emozioni forti" con minorenni, che avrebbero contattato attraverso internet.

Accusati di rapina aggravata, sequestro di persona, indebito utilizzo di strumenti di pagamento e porto di oggetti atti ad offendere, i "vendicatori" (che sono ancora agli arresti domicilari) avrebbero detto di essersi ispirati a "To catch a Predator", una serie di docu-film americana andata in onda tra il 2004 e il 2007 e trasmessa in Italia da un canale disponibile su una piattaforma a pagamento, in cui persone pedofile venivano incastrate da una troupe di giornalisti utilizzando come trappola per smascherarli una tecnica molto simile a quella ideata dai ragazzi.

A essere considerato la "mente" delle azioni criminali era stato uno dei giovani comparsi oggi in Tribunale, affetto dalla sindrome di Crouzon e che secondo il consulente nominato dal suo difensoree avrebbe non solo sofferto per la sua disabilità ma sarebbe stato, oltre che frequentatore del Sert dove è in cura per delle dipendenza, anche un paziente psichiatrico. Sarebbe stato lui a contattare i presunti pedofili che lo avrebbero scambiato per un ragazzo molto più giovane della sua età.

Due delle vittime hanno rimesso la querela per sequestro di persona dopo essere state risarcite, cinque restano ancora invece in attesa di una offerta da parte delle famiglie dei due imputati. I reati di rapina aggravata, indebito utilizzo di strumenti di pagamento e porto di oggetti atti ad offendere sono invece procedibili d'ufficio. I ragazzi hanno inoltre ottenuto di essere ammessi al percorso per la giustizia riparativa previsto dalla riforma della Giustizia voluto dall'ex ministro Marta Cartabia, al termine del quale potrebbero beneficiare di un ulteriore sconto sulla pena prevista dalla sentenza una volta che questa sarà passata in giudicato. L’esito riparatorio potrà essere simbolico, cioè consistere in dichiarazioni, scuse formali, impegni comportamentali anche pubblici o rivolti alla società. O prevedere accordi relativi alla frequentazione di persone o luoghi. Ma potrà anche avere contenuto materiale, ad esempio attraverso il risarcimento del danno.

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