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In tremila per l'ultimo saluto a "Flo". La famiglia: «Vola in alto come i tuoi sogni»

Sul campo del Villorba rugby la cerimonia di commiato a Leonardo Florian, morto lo scorso 7 marzo per un misterioso malore. Il ricordo dei compagni di squadra, del capitano, Riccardo Scalco, di una giocatrice delle "Ricce", Aura Muzzo, dell'ex dirigente Fabrizio Michielini e della zia, Patrizia Cragnolini che ha letto una lettera scritta dai genitori e dal fratello di "Flo"

«Ciao Leo». Sono le parole di mamma Sabrina dopo essersi chinata a baciare il feretro del figlio, accompagnata dal marito Antonio e dall'altro figlio, Filippo. Poi gli applausi, scroscianti, di circa 3mila persone che nel pomeriggio di oggi hanno partecipato, sul campo da gioco del Villorba rugby, all'ultimo commosso saluto a Leonardo Florian, il 24enne pilone dei "Ricci" scomparso a causa di un misterioso malore lo scorso 7 marzo, all'interno dell'abitazione di Spresiano in cui viveva con la sua famiglia. Il feretro, una bara di legno chiaro, sormontato da fiori gialli e blu (i colori sociali della squadra) ha raggiungo il terreno di gioco trasportato a spalla da alcuni dei compagni di squadra, percorrendo un corridoio tra gli altri giocatori della società. In campo e sugli spalti tanti amici, conoscenti, semplici cittadini ma soprattutto decine di giocatori di altre società trevigiane. A rappresentare i Comuni di Villorba e Spresiano erano presenti rispettivamente il vicesindaco Giacinto Bonan e l'assessore allo sport Egidio Barbon ed il sindaco Marco Della Pietra. L'addetto stampa della società, Prando Prandi, ha tracciato un profilo di "Flo", ricordando che fin dall'under 12 faceva parte del Villorba rugby mentre in precedenza aveva tentato la via del basket (il papà è presidente degli arbitri della Fip del Veneto). Attualmente lavorava come magazziniere alla Omar (oltre che addetto alla sicurezza alla discoteca Odissea, a pochi passi da casa) ma qualche anno fa era stato assunto in un istituto bancario ma aveva rinunciato perchè troppo inadatto ad un lavoro da scrivania. Numerosi gli interventi durante la cerimonia di commiato. «Questa è una giornata molto amara» ha detto Giacinto Bonan, durante il suo intervento.

«Ciao Flo, fratello mio, sei sempre stato un amico sincero» così un amico Lorenzo Vettori «hai dimostrato cosa vuol dire l'amicizia vera, incondizionata, quella che dice le cose senza girarci attorno. Sei stato presente nei momenti più bui, eri una spalle sempre pronta».

A rappresentare la squadra, del capitano, Riccardo Scalco che ha sottolineato: «Se dovessi chiedere un'opinione su di te in spogliatoio, tutti parlerebbero della tua bontà d'animo. Eri un ragazzo semplice e di buon cuore, con una stretta di mano micidiale. Abbiamo avuto al nostro fianco un grande uomo spogliatoio».

E' poi intervenuta una giocatrice delle "Ricce", la formazione femminile del Villorba, Aura Muzzo: «Gigante buono, vogliamo ricordati così, sempre in palestra, con grandi sorrisi. Sei stata una spalla su cui sapevamo di poterci appoggiare».

E' stato quindi il turno dell'ex dirigente Fabrizio Michielini che ha raccontato anche qualche aneddoto scherzoso di "Flo" come quando: «Ricordo un ritiro a Venezia in cui mi ha tenuto sveglio tutta la notte, sono andato a dormire alle 6, perchè aveva voglia di fare un pò più festa degli altri e l'ha fatta».

«Flo ci ha fatto un brutto scherzo» ha detto il presidente del Villorba rugby, Mirco Piccolo, in lacrime «non dobbiamo essere tristi, viene da sorridere solo a guardare la sua foto, a pensare ad un suo aneddoto».

Al termine della cerimonia la zia, Patrizia Cragnolini, ha letto una lettera scritta dai genitori e dal fratello di "Flo" per ricordarlo: «Ciao Leo, sono pochi giorni che non ti vediamo ed entriamo nella tua camera per sentire il tuo profumo perchè non vogliamo credere che non ci sei più. Il nostro Leo, un insieme di muscoli, buonumore e bontà, non amavi le formalità, gli stereotiti ma le cose fuori dagli schemi e le novità».

«Spiegaci come facciamo ad andare avanti senza rivedere il tuo sorriso solare e i tuoi occhi azzurri e il tuo sorriso che evidenziava la tua gentilezza mista ad una naturale timidezza e i tuoi occhi esprimevano tutto» ha concluso «è difficile accettare la tua partenza definitiva ed irreversibile ma questo fa parte della vita. Leo tu vola, vola in alto, come i tuoi sogni, sempre, con il tuo spendido sorriso». Al termine il feretro è uscito dal campo, raggiungendo l'autobara. Di sottofondo la colonna sonora del film "Il gladiatore".

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