Dalla Marca era tornata in Ucraina per combattere i russi: infermiera muore a 37 anni

Dopo l'invasione russa dell'Ucraina, la sua patria, aveva deciso di difendere il suo paese con le armi, lasciando anche i suoi affetti più cari. Aveva lasciato Villorba, dove viveva da oltre 14 anni con il marito, Edgardo Spagnulo, di professione guardia giurata, e i due figlioletto (di fronte alla canonica della chiesa parrocchiale), una 14enne ed un bimbo di appena 10 anni. E' la tragica vicenda di Maryana Triasko, infermiera morta all'età di 37 anni tre giorni fa, durante un combattimento: ad esserle fatale sarebbe stato un drone mentre si trovava in servizio a venti chilometri dalla centrale nucleare di Zaporizhzia. Il funerale della donna, originaria di Ivano-Frankivsk, è già stato celebrato mercoledì, 28 settembre, nel suo villaggio quello di Trosyanets. Presenti, stando a quanto riferiscono i siti d'informazione locali, tanti parenti e amici e perfino il suo maestro delle scuole elementari.

A marzo, qualche giorno dopo lo scoppio della guerra, Maryana aveva chiesto informazioni ad un parente, chiedendo se al fronte servissero medici: il 10 aprile la partenza, per aggregarsi (con il nome di battaglia di "Kvitka", fiore) alla 102esima brigata delle forze di difesa territoriale come medico militare.

«Ad aprile ne avevamo parlato, io e Marianna. Le ho detto che non volevo partisse. lei ha risposto che aveva deciso: sarebbe andata nel suo Paese per aiutare la popolazione. E' cresciuta con un grande amore per l'Ucraina: quando avevava appena 19 anni aveva partecipato alla rivoluzione arancione di Tymoshenko e quell'esperienza l'aveva segnata profondamente»: ha detto il marito al Corriere della sera. Maryana ha conosciuto il marito quando lavorava come badante, a Santa Lucia di Piave: da un incontro causale, in un piccolo parco, il grande amore.