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Cronaca Vittorio Veneto

Bar e ristoranti, lavoratori in nero: dai controlli sanzioni per 140mila euro

Ispezioni da parte dei carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Treviso in pubblici esercizi, l’agricoltura e l’edilizia, interessando aziende

Sanzioni per circa 140mila euro e tre lavoratori in nero scoperti. E' il bilancio dei controlli svolti dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro di Treviso e dai militari delle varie Compagnie del territorio in tutta la Marca nei giorni scorsi, per verificare la regolare occupazione dei lavoratori ed il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Le ispezioni hanno riguardato diversi settori tra i quali i pubblici esercizi, l’agricoltura e l’edilizia, interessando aziende, individuate dopo un'attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’Arma Territoriale.

Nel corso di un controllo effettuato in un ristorante etnico di Vittorio Veneto, sono stati sorpresi due cittadini di origini cinesi impiegati in totale carenza previdenziale ed assicurativa e quindi “in nero”. L’attività imprenditoriale è stata sospesa dai militari e i lavoratori irregolari sono stati allontanati: il locale potrà riaprire solo quando la situazione sarà sanata. Sospesa anche l’attività di un bar di Mansuè, dove è stata individuata una lavoratrice, anche questa volta di origine cinese, impiegata “in nero” come barista all’interno del locale pubblico.

Durante un controllo effettuato all’interno di un altro locale nel Comune di Farra di Soligo, è stata documentata la totale assenza del Documento di Valutazione dei Rischi, documento fondamentale per la tutela della sicurezza dei lavoratori, ed anche in questo caso è stato emesso un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

"I controlli, volti al rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro" si legge in un comunicato emesso dall'Arma "hanno permesso di riscontrare la presenza di numerose violazioni, tra le quali l’omessa nomina del medico competente, l’omessa formazione dei lavoratori ed il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale".

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