rotate-mobile
Cronaca Volpago del Montello

Vola delle scale della casa di riposo, assolte due operatrici socio sanitarie

Lisa Sollemi, 50 anni, e la 44enne Viviana Micalizzi erano accusate in concorso di omicidio colposo per la morte di della 95enne Adriana Bortolotti, ospite della casa di riposo Guizzo-Marseille di Selva del Montello deceduta per una caduta con la sua sedia a rotelle l'11 aprile del 2018

Alla fine del processo sembra aver prevalso la tesi della difesa: l'incidente in cui nell'aprile del 2018 perse la vita Adriana Bortolotti, una pensionata di 95 anni morta a causa di una rovinosa caduta dalle scale della casa di riposo Guizzo-Marseille di Selva del Montello, è stato dovuto ad una prassi adottata per far fronte alla carenza di personale. Così le due operatrici socio sanitarie Lisa Sollemi, 50 anni, e la 44enne Viviana Micalizzi, accusate in concorso di omicidio colposo, sono state assolte in primo grado con formula piena. Le altre due imputate, Barbara Militello, 59enne direttrice della struttura, e Marta Lotto, 47 anni e coordinatrice responsabile, sono state invece già condannate, il 20 maggio del 2021, con rito abbreviato a 4 mesi di reclusione, pena sospesa.

L’incidente si era verificato di mattina quando l'anziana, affetta da una malattia degenerativa, era stata preparata per scendere in soggiorno per la colazione e sistemata su una sedia a rotelle a spinta assistita, che era stata opportunamente assicurata con le cinghie di sicurezza. Le operatrici in servizio in quel reparto l’avrebbero però lasciata in corridoio da sola, in prossimità del vano scale, per occuparsi dell’igiene di altri pazienti. E proprio in quel lasso di tempo la Bortolotti si sarebbe sporta fino a raggiungere il corrimano, trascinandosi verso le scale e finendo col cadere con la sedia, che secondo la Procura era priva di sistemi di frenata alla ruote, quindi non poteva essere bloccata.

La 95enne volò da un’altezza di circa sette gradini, riportando lesioni gravissime alla testa. Morì il giorno dopo per le conseguenza del forte trauma cranico. Le due operatrici, difese dagli avvocati Alessandra Nava e Nadia Forlin, avevano però sempre respinto le accuse sostenendo di non avere colpe perché avrebbero seguito scrupolosamente le linee guida imposte dalla struttura - tra cui proprio l'indicazione di non azionare i freni delle sedie a rotelle perché in quel modo si limitava la libertà di movimento degli ospiti - che peraltro avrebbe scontato gravi problemi di organico. La Sollemi ha ricordato tra l'altro di aver segnalato la necessità di un sistema di sicurezza sulle scale, considerati i precedenti incidenti avvenuti in circostanze simili, ma di non essere mai stata ascoltata dalla direzione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vola delle scale della casa di riposo, assolte due operatrici socio sanitarie

TrevisoToday è in caricamento