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ArredissimA acquisisce lo storico marchio Berloni: «Operazione da oltre due milioni»

Dopo un primo tentativo di salvataggio ad opera di una cordata asiatica, il noto mobilificio era in liquidazione dal 2019. L’operazione porterà alla nascita della nuovissima linea "Berloni by ArredissimA". Il commento del patron Ottavio Sartori

ArredissimA si è aggiudicata l’asta per l’acquisto del marchio Berloni che resterà dunque in Italia, più precisamente in provincia di Treviso, dove la holding ha da sempre il suo quartier generale a Riese Pio X. Un'operazione importante, per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro, sulla quale quest’estate erano già trapelate alcune indiscrezioni senza tuttavia che fosse svelato il nome del potenziale acquirente. Ad agosto il gruppo veneto aveva formalmente avanzato la sua offerta vincolante al commissario incaricato di gestire il fallimento del noto mobilificio marchigiano, il commercialista Leonardo Crescentini. Venerdì 6 ottobre l'ufficialità del buon esito della trattativa, ampiamente atteso dopo più di dieci anni di controversie.

Nata nel 1960 per volontà dei fratelli Antonio e Marcello Berloni, già proprietari di una falegnameria artigianale a Pesaro, la Mobili Berloni divenne ben presto una Spa e tra gli anni Ottanta e i primi Anni Duemila conobbe il suo periodo di massima espansione nonché di esposizione mediatica. In quel periodo arrivò a contare circa 400 dipendenti e sedi sparse in tutta Italia e all’estero. Leader nella produzione di cucine componibili e successivamente anche di altre tipologie di arredo domestico e da ufficio, nel 2010 dovette fare i conti con un repentino calo delle vendite e del fatturato; comincia così la parabola discendente che nel 2014 la porterà a una prima drastica riduzione del personale e soprattutto al primo passaggio di mano, quando Berloni Spa cederà di fatto il posto alla neonata Berloni Group Srl, società a predominanza asiatica (tre gli investitori taiwanesi coinvolti nel “salvataggio”) in cui la famiglia Berloni detiene solo alcune quote di minoranza. Un nuovo assetto che purtroppo non sarà sufficiente a risanare i conti, tanto che nel novembre 2019 l’azienda verrà messa in liquidazione fino all’ultimo tentativo di concordato fallito a maggio 2023. Con l’acquisto del marchio, ArredissimA si propone dunque di ridare vita e dignità a un brand universalmente noto e immediatamente riconoscibile, che ha fatto la storia dell’arredamento italiano.

Foto Ottavio

Il commento

Spiega Ottavio Sartori, co-fondatore di ArredissimA: «Berloni entra a far parte del grande universo di ArredissimA. È un’opportunità che stavamo accarezzando da tempo e che, non appena se n’è presentata l’occasione, abbiamo colto al volo. La volontà ora è quella di metterla a frutto e di arrivare a promuovere una linea dedicata - “Berloni by ArredissimA ” - che, secondo i piani, dovrebbe essere presto disponibile in tutti i nostri showroom. Il progetto prevede infatti che in ogni punto vendita ArredissimA siano presenti almeno 4/5 prodotti Berloni, cucine, ma anche camere o divani a seconda delle esigenze che di volta in volta andremo a valutare. Siamo fieri di contribuire alla rinascita di un’eccellenza italiana di questo calibro, che ci impegneremo per valorizzare al massimo mantenendo però intatta la nostra identità».

Il plauso di Zaia

«L'operazione portata a termine dalla società di arredamento Arredissima di Riese Pio X è altamente significativa. Rilevare il notissimo marchio Berloni, perdipiù da una società straniera che lo controllava, è un grande segnale di una imprenditorialità da portare come esempio a livello nazionale, ed è un grande vanto per l’economia trevigiana e veneta - conclude il presidente Zaia -. La proprietà e il management di Arredissima hanno idee chiare, tutte volte allo sviluppo, tanto che è già stata annunciata la volontà di realizzare una linea dedicata che potrebbe in breve essere disponibile negli show room di Arredissima, azienda leader con 500 dipendenti e già 24 punti vendita in Italia. Un’operazione - conclude - alla quale auguro il più ampio successo».

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