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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Casartigiani apre ai percorsi casa-lavoro per i profughi: «Disponibili a offrire lavoro e investire sulle persone»

Il direttore di Casartigiani Treviso, Salvatore D’Aliberti chiede però più garanzie: «Le imprese sono pronte a fare la loro parte ma gli ingenti costi necessari per fare formazione devono essere sostenuti dallo Stato o dalla Regione. Inoltre gli artigiani non sono agenzie immobiliari, quello degli alloggi rimane un tema irrisolto»

La prefettura ha convocato nei giorni scorsi le associazioni di categoria del mondo produttivo per richiedere disponibilità alle imprese ad assumere profughi stranieri. Contestualmente ha chiesto che le aziende si facciano carico di trovare anche una collocazione abitativa per queste persone. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di alleggerire gli attuali hub della nostra provincia in vista dell’arrivo di nuovi profughi. Anche Casartigiani Treviso, assieme alle altre associazioni di categoria, ha offerto la disponibilità nel farsi parte attiva, attraverso le proprie imprese associate, di questo eventuale percorso di inserimento lavorativo. «Da una parte per il mondo produttivo si potrebbe creare l’opportunità di ridimensionare la grave carenza di manodopera che le imprese stanno fronteggiando da tempo» fa notare il direttore di Casartigiani Treviso, Salvatore D’Aliberti «dall’altra si può intervenire in maniera costruttiva e collegiale su quella che rischia di essere una nuova emergenza sociale. Però quello prefigurato dalla prefettura è un progetto ancora tutto da costruire con molte incognite». 

L’associazione artigiana mette così in fila i nodi principali da affrontare: «La lingua e la formazione rischiano di essere ostacoli insormontabili se non si finanziano adeguatamente attività di formazione» fa notare D’Aliberti «nell’ambito di questo tavolo la nostra associazione ha fatto notare che il mondo dell’artigianato è ben diverso dagli altri settori economici: per diventare parte integrante dei nostri processi produttivi bisogna davvero imparare un mestiere. In settori particolare come la meccanica, i servizi, la panificazione servono competenze». Un ulteriore distinguo da Casartigiani riguarda il tema della casa: «Le imprese» conclude D’Aliberti «non possono, secondo noi, assumersi anche il ruolo di garanti verso terzi per la ricerca e l’assegnazione di un’abitazione. Questo rimane un nodo ancora irrisolto. Infine, per le aziende artigiane che decidano di assumere nuove figure, è assodato che per il primo anno questo comporti per gran parte solo costi: occorre dunque trovare forme di sostegno economico, dalla Regione o dallo Stato. Il mondo del lavoro e delle imprese non può e non deve sostituirsi alle istituzioni». Per dare riscontro a questa prospettiva di lavoro già dalla settimana prossima Casartigiani Treviso ha convocato una riunione con le associazioni mandamentali per sondare i fabbisogni e le disponibilità tra gli iscritti.

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