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Economia

Guerra in Palestina, timori per l'export del prosecco verso Israele

A lanciare l'allarme è Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda di Bibano e tra i principali esportatori di vino e distillati italiani nei mercati internazionali

«Un colpo all'export dei principali brand del Made in Italy. La guerra in Medio Oriente potrebbe avere sensibili ripercussioni sui principali marchi del settore come il Prosecco ma non solo. Sicuramente l'impatto sarà negativo e comporterà criticità nelle nostre esportazioni verso Israele. Anche le linee aeree con rotte sopra quelle aree subiranno dei contraccolpi». È di questo avviso Sandro Bottega, patron dell'omonima azienda di Bibano (Treviso) tra i principali esportatori di vino e distillati italiani al mondo. 

«Bisognerà anche capire quanto questo conflitto si estenderà territorialmente e nel tempo, sarà determinante per valutarne l'impatto. È vero, come dice il Presidente di UPA Lorenzo Sassoli de Bianchi, che dal 2001 le aziende sono ormai avvezze a gestire l'incertezza, ma è pur vero che questi tragici eventi comunque incidono sull'economia internazionale modificando - come avvenuto nel caso della Russia - anche la natura», aggiunge Bottega.
Proprio in questi giorni la Bottega SpA è entrata nella top 5 del Centro Studi di MEDIOBANCA, precisamente al quarto posto, relativa ai maggiori produttori italiani per indicatori economico-patrimoniali e di efficienza (2021), «segno che la nostra azienda crea valore per il settore, per il territorio, per il Paese e chiaramente per azionisti e collaboratori», ha commentato Sandro Bottega.

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