Elezioni comunali 2013, a Treviso meno fratture rispetto a passato

Aperte le urne e contate, con non poche difficoltà, le schede a Treviso si riflette sull'andamento delle elezioni del 26-27 maggio, alla ricerca di spunti e "illuminazioni" in vista del ballottaggio del 9-10 giugno.

Secondo gli espeerti, le differenze di orientamento al voto nelle diverse zone della città, sostanzialmente centro storico e quattro aree periferiche, sarebbero praticamente irrilevanti, comunque molto più attenuate che negli anni scorsi.

I RISULTATI PER SEZIONE

Tra qualche giorno si avranno analisi più approfondite, ma a caldo la percezione diffusa è dunque quella che Treviso, con un centro storico "borghese" sempre più spopolato spopolato e l'immediata periferia molto ben collegata, l'elettorato si sia comportato alle urne in maniera amalgamata. Atteggiamento facilitato anche dalla struttura urbana, che non presenta aree in cui certe fasce sociali risultino sensibilmente più presenti di altre.

Basta un colpo d'occhio per capirlo: le dimore signorili spesso si alternano a palazzi residenziali di sapore più popolari in cui, in ogni caso, oltre l'80% degli appartamenti è di proprietà.

Solo la popolazione straniera, invece, appare abbastanza distribuita lungo la cintura che circonda il cuore del centro storico. Ma l'aumento numerico di stranieri di "seconda generazione", che nel frattempo sono diventati elettori, sembra aver depotenziato i timori legati all'immigrazione sui quali, anche nelle sue recenti uscite, Gentilini cerca di fare leva.

"Piuttosto stiamo attendendo di capire la distinzione del voto in base alle fasce d'età - spiegano gli esperti - perché abbiamo buone ragioni di ritenere che il consenso leghista sia associato nella sua misura più ampia alla popolazione anziana la quale, con i processi di denatalità registrati almeno nell'ultimo decennio, a Treviso ha ancora un peso percentuale molto importante".