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Giurisprudenza a Treviso: «Due anni dopo studenti universitari ancora ignorati dal Ministero»

Azione universitaria: «Il Ministro deve agire e dare delle direttive unitarie per tutti gli Atenei e in tutti i campi, soprattutto per le modalità di erogazione delle lezioni online»

«Gli studenti universitari, dopo due anni di pandemia, sono ancora invisibili agli occhi del Ministro dell’Università e della Ricerca». E’ questa l’accusa che è stata lanciata dal movimento Azione Universitaria Treviso – Studenti Fuorisede in ottica delle prossime elezioni universitarie (17-18-19 maggio) per eleggere i nuovi componenti del CNSU (Consiglio nazionale degli studenti universitari). Secondo Giulia Stevanato, candidata per Azione Universitaria e già rappresentante degli studenti per Giurisprudenza all’Università degli Studi di Padova, il Ministero è colpevole «di non aver mai dettato delle linee guida unitarie per tutti gli Atenei italiani. Né durante la pandemia, né ora che la situazione pare essere migliorata, ci sono state delle direttive da parte del Ministero. Durante la pandemia nei vari Dpcm emanati noi studenti universitari non siamo stati nemmeno citati. Questo ha creato il caos più totale nelle università». «Ogni Ateneo ha così sempre agito in totale autonomia, senza alcuna linea guida da parte del Ministero. Tutto questo è inaccettabile e il Ministro Maria Cristina Messa non può dimenticarsi di milioni di studenti italiani – continua Stevanato - Come possiamo essere dunque fiduciosi davanti al totale disinteresse nei nostri confronti? Credo fortemente che il Ministro debba agire e dare delle direttive unitarie per tutti gli Atenei e in tutti i campi, come ad esempio per quanto riguarda le modalità di erogazione delle lezioni online». «Capisco che l’università non sia nelle priorità di questo Governo, ma gli universitari, gli stessi che pagano migliaia di euro l’anno per studiare e diventare il futuro tessuto sociale del nostro Stato, non possono essere dimenticati» ha concluso Stevanato.

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