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Mura di Treviso, associazioni convocate dalla commissione cultura della Camera

Il presidente Federico Mollicone ha partecipato ad un convegno organizzato dalle varie realtà cittadine (Italia nostra, Treviso sotterranea, Fai, Rotary, Lions, Ateneo di Treviso, l'associazione amici dei musei e dei monumenti di Treviso, univeeristà popolare) che ne chiedono una maggiore tutela dopo aver sventato il progetto di un parcheggio sotterraneo all'ex Pattinodromo

«Abbiamo risposto prontamente alla richiesta delle associazioni di Treviso che rivendicano la legittima e sacrosanta istanza di tutela di quello che è il simbolo di Treviso stessa che sono le mura difensive, le mura storiche e su questo sappiamo che c'è un dossier ormai di anni, di botta e risposta con i precedenti governi, con il Mic e i sovrintendenti passati e credo sia arrivato il momento di una svolta per cui ci stiamo impegnando insieme al Mic e al nuovo sovrintendente perchè ci sia la possibilità di porre una tutela specifica per le mura , di modo da proteggerle, tutelarle da eccessive riqualificazioni o rigenerazioni urbane che sono sicuramente positive ma non quando vanno a minare quello che è un valore identitario come quello delle mura di Treviso»: Le parole sono del presidente della commissione cultura della Camera dei deputati, l'onorevole Federico Mollicone (Fratelli d'Italia, di cui è stato fondatore) che nella mattinata di oggi, 31 marzo ha partecipato a palazzo Rinaldi ad un convegno organizzato dalle varie realtà cittadine (Italia nostra, Treviso sotterranea, Fai, Rotary, Lions, Ateneo di Treviso, l'associazione amici dei musei e dei monumenti di Treviso, univeeristà popolare) che chiedono per la cinta muraria del capoluogo della Marca una maggiore tutela. Di recente è stato sventato il progetto di un parcheggio sotterraneo all'ex Pattinodromo ma ancora aleggia quello di un palazzo a pochi passi dall'ex Bastione Camuzzi. «I tempi sono quelli degli iter amministrativi e burocratici del Mic e delle svrintendenze» sottolinea Mollicone «ma sicuramente la commissione cultura presenterà una risoluzione, a mia firma e a quella dei deputati della zona, per audire le associazioni e dare la giusta centralità a questa battaglia che è una battaglia culturale, una battaglia di bellezza».

Paola Crucianelli

Attualmente sono dotate del vincolo monumentale le tre porte (Porta Santi Quaranta, Porta San Tomaso e Porta Altinia) ma non il resto della cinta muraria che ha solo un vincolo paesaggistico. «Abbiamo presentato questo dossier che raccoglie la domanda per avviare la procedura di vincolo diretto e monumentale delle mura, lo abbiamo inoltrato al Ministero, alla Sovrintendenza e al Comune nel marzo del 2021» ha sottolineato Paola Crucianelli, presidente della sezione trevigiana del Fai «noi sappiamo dai funzionari della Sovrintendenza che è iniziata questa procedura di vincolo, per quanto riguarda le proprietà private e che l'amministrazione comunale sta avviando questa procedura di vincolo. Sono due procedure diverse ma che corrono parallelamente. Queste sono le nostre informazioni: sono passati due anni, noi continiuamo a fare incontri pubblici e conferenze proprio per sensibilizzare sul tema e sostanzialmente per raggiungere il risultato e speriamo di raggiungerlo entro la fine del 2023».

Sembrerebbe sventato il pericolo il un parcheggio interrato all'ex Pattinodromo ma altri rischi potrebbero essere all'orizzonte: perciò il vincolo è fondamentale. «Nella mia breve esperienza di tutela delle mura, almeno gli ultimi 35 anni» ha detto Simone Piaser, di Treviso sotterranea «abbiamo avuto un susseguirsi ciclico di interventi che sarebbero stati, come quest'ultimo appunto il parcheggio ex Pattinodromo interrato, irreversibili perchè prevedevano un parcheggio sotteneo che prevedevano una colata di trecento metri quadrati di cemento, in addossamento al sistema murario che avrebbe significato l'impossibilità di riscavare il fossato, interrato, ricordiamocelo bene, almeno cento anni fa e successivamente liberare il circuito murario ma soprattutto noi dobbiamo consentire il consentire della friubilità pubblica, fatto di verde e il monumento. Il sistema idrico come Treviso è un unicum, ce l'abbiamo solo qui».

Una minaccia incombe sul Bastione dell'ex Camuzzi. «Lungo il circuito murario ci sono delle proprietà private che devono essere in qualche modo normate. Non è possibile che il privato e il pubblico pensino in continuazione a costruire condomini sopra le mura. L'ex Camuzzi è il bastione più importante della città di Treviso» chiude Piaser «ma abbiamo tutta l'aria est della città, all'ex Enel, ci sono trecento metri che potrebbero essere normati».

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