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Lunedì, 29 Aprile 2024
Scuola Nervesa della Battaglia

Troppi alunni in classe: i genitori ricorrono al Tar e vincono contro la scuola

E' successo a Nervesa della Battaglia che ha fatto dichiarare illegittima la classe con più di 20 alunni in presenza di un caso con disabilità

I genitori avevano ragione, è illegittima la classe con più di 20 alunni in presenza di un caso con disabilità. Dopo un anno di incontri e dibattiti infruttuosi con la Dirigenza di un istituto di Nervesa della Battglia e gli Uffici Scolastici, i genitori dell’alunno certificato si sono rivolti al TAR del Veneto per riuscire a far valere i propri diritti. "Nonostante le continue scuse/dinieghi e procrastinazioni accampate dalle istituzioni scolastiche, - fanno sapere i ricorrenti - la famiglia non si è data per vinta e si è rivolta ad un legale per contestare la violazione dell’art. 5, c.2 del D.P.R n. 81 del 2009, il quale prevede che le classi iniziali, qualora accolgano alunni con disabilità, siano costituite 'di norma' con non più di 20 alunni, salvo delega sorretta da espressa motivazione, la quale nel caso di specie, era del tutto assente".

La vicenda nasce ben un anno fa quando, in occasione della riunione di presentazione relativa alla composizione delle classi prime della Scuola Secondaria di Nervesa, venivano proposte 2 sole sezioni a fronte di un numero di iscritti complessivo di 52 alunni, di cui due con certificazione e un terzo in fase di acquisizione (attualmente ottenuta). Per questo motivo ben 40 famiglie hanno deciso di effettuare una raccolta firme con l’obiettivo di garantire le migliori possibilità formative a tutti gli alunni. E’ stata coinvolta l’Amministrazione Comunale, fin da subito collaborativa e forte del fatto di avere realizzato un ampio plesso scolastico di nuova costruzione in grado di accogliere fino a 9 sezioni più i laboratori.

"Queste azioni e confronti si sono rivelati purtroppo vani e, nonostante (inutili) tentativi di approccio costruttivo, nel mese di luglio sono stati pubblicati gli elenchi delle due classi di 25 e 26 alunni - continuano i genitori - Tutto ciò ha portato la famiglia, di uno degli alunni certificati, ad intraprendere un arduo ricorso al TAR con il sostegno degli altri genitori, per vedere riconosciuti i diritti del proprio figlio". Il Tribunale Amministrativo Regionale ha quindi dato ragione alla famiglia dichiarando illegittima la costituzione della classe con un numero di alunni superiore a 20. Attualmente, la sentenza esecutiva discussa il 9 ottobre e pubblicata il 12 dicembre, attende solo di essere applicata dalla scuola. I genitori sono molto orgogliosi di questo risultato perché crea un precedente importante a livello nazionale, in quanto diventa strumento di supporto per tutte le famiglie che hanno figli con disabilità. Le famiglie auspicano che, con urgenza, venga eseguita la sentenza e siano costituite 3 classi nella sede di Nervesa, in questo modo tutti potranno trarne beneficio: alunni, docenti e qualità della didattica.

Allo stesso tempo, però, i genitori oggi si chiedono "quanto tempo ancora dobbiamo attendere perché venga garantito ai nostri figli il diritto fondamentale ad un’istruzione adeguata e di qualità?. Cosa dobbiamo aspettarci ora? Una riduzione numerica delle classi con lo spostamento dei ragazzi da un Istituto all’altro? (Cosa che non è ammessa dalla legge se non con il pieno consenso dei genitori). Vista l’attuale emergenza sanitaria, non sembra illogica la formazione di classi così numerose, dal momento che costituiscono potenzialmente cluster troppo estesi? A conferma di questo timore, una delle due classi ha già subito più di un mese di quarantena con relativa DAD. E’ possibile che ci si veda costretti a ricorrere alle vie legali per vedere riconosciuti i propri diritti, quando sarebbe bastata una maggiore coerenza e buon senso, uniti ad una visione etica di cui la scuola stessa dovrebbe farsi promotrice? E’ questa la corretta applicazione del Patto di Corresponsabilità Educativa che prevede il dialogo collaborativo fra scuola e famiglia, imponendo disposizioni dall’alto a cui sottostare senza contraddittorio? Ora è il momento di mettere in primo piano i nostri figli, non c’è più tempo".

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