Alberi abbattuti a San Giuseppe: "Un deserto assicurato"
San Giuseppe. Uno scempio che ha lasciato allibiti i residenti e che conferma il rapporto "problematico" dell'amministrazione trevigiana col verde pubblico. Dopo aver eliminato la splendida e fiorita fila di cercis siliquastrum che ombreggiava quanti percorrevano il tratto che dall'asilo portava al sottopasso per il Canova e le piante che abbellivano le aiuole di fronte ai negozi che guardano il Menegazzi garantendo un po' d'ombra ed aria buona lungo la super-trafficata Noalese, croce e delizia del quartiere che attende da decenni il celeberrimo "Quarto lotto" divenuto, nel corso degli anni, la barzelletta delle promesse elettorali eccoci ad un altro tassello della "desertificazione" del centro di San Giuseppe. Perchè questi abbattimenti? " Erano piante malate e pericolose" , la risposta dell'amministrazione " abbiamo la certificazione". I dubbi, però, restano tutti, specie guardando i pezzi di tronco delle povere piante sacrificate per la nostra incolumità. Fa sorridere poi, amaramente, il conteggio che vien fatto tra abbattimenti e piantumazioni con un saldo perennemente in attivo per quest'ultime, un'ovvietà. Peccato che tali piantumazioni, come hanno fatto subito notare in parecchi, non avvengano dove si è desertificato ma in tutt'altre zone che, anche questo va detto visto che San Giuseppe palesa diversi esempi, vengono poi abbandonate a se stesse ed alla provvidenza di Madre Natura coi risultati che tutti possono ammirare come, per esempio, la terza ripiantumazione nell'area sosta dell'Ultimo Miglio, divenuta ormai una sorta di "scuola en plein air" per futuri agronomi o tecnici ambientali dove le giovani piantine rinsecchiscono e muoiono per la totale incuria. Purtroppo gli alberi hanno la brutta abitudine di "sporcare" con le loro foglie che, cadendo, vanno ad intasare caditoie e tombini per non dire quando spezzano qualche ramo in seguito ai fortunali di stagione o, apriti cielo!, cadono rovinosamente con tutte le radici mai perfettamente radicate perchè soffocate da asfaltature che lambiscono i tronchi. Ed allora, evviva il deserto d'asfalto! evviva il salutare profumo di bitume! evviva le motoseghe fumanti! E basta con questo "Verde" che pretende una manutenzione continua e costosa! Lasciamolo nei libri, nelle foto, nei ricordi, così ognuno potrà crearselo e disfarselo a proprio piacimento. Buon bitume a tutti da San Giuseppe, il quartiere che ad ogni metro d'alberatura ne affianca almeno 2 d'asfalto.
Vittore Trabucco