Treviso-Ostiglia, i cernitori sono tornati
Dopo la quasi rissa del dicembre scorso erano spariti, vuoi per l'effetto del Covid, vuoi per i controlli più stringenti delle forze dell'ordine e ci si augurava che non sarebbero più tornati. Invece eccoli qua, allegri e pimpanti come nulla fosse successo a riprendere le loro consuete postazioni al termine della bretella che conduce all'ecocentro per proporsi come "cernitori" dell'immondizia che i trevigiani vanno a conferire, profittando dell'incolonnamento che quotidianamente si forma all'entrata della struttura. Complici quei cittadini che, pur di risparmiare qualche minuto di coda , aprono la loro auto e mollano a questi signori i loro rifiuti, incuranti di dove poi vengano buttati da questi individui ,ci tocca assistere a scene che avremmo voluto dimenticare per sempre. Organizzati e ciclomuniti coi loro "caporali" che li controllano sui furgoni fermi sul lato opposto a dove questi "cernitori" si sistemano , all'arrivo dei veicoli li fanno rallentare per arraffare quanto possono e poi andare a caricare , dopo attento esame, gli articoli più allettanti. Il resto viene immediatamente gettato nei cestini della bellissima area- sosta ,creata su questo tratto di Ultimo Miglio a ridosso del tunnel Serenissima che sottopassa l'omonima strada comunale, che tracimano subito per la quantità dello scarto . Non basta! Come ai bei tempi, si procede pure al lancio verso le scarpate, i fossi, i bordi dei campi lì attorno e lungo lo stesso sedime di quella ciclopedonale che dovrebbe a breve divenire "itinerario francescano" secondo i desiderata di Damaso Zanardo patron di Open Dream, la "casa delle eccellenze" sorta nel sito della storica ceramica Pagnossin..Uno spettacolo di eccellenza al rovescio quello che ci si trova, invece, ad ammirare! Il campionario di questa indecenza è il consueto, variiegato per tipologia , quantità e ...odorosità con una new entry segno dei tempi: la mascherina, una costante ormai degli abbandoni, che si rinviene ancora madida di droplet e muco. Eloquenti le foto che testimoniano l'ennesimo insulso stupro ad un gioiello, la ciclopedonale Ostiglia, che si sta facendo conoscere come itinerario "speciale" tra Veneto e Lombardia per i turisti di tutta Europa. E indicibile la rabbia unita ad un'avvilente tristezza per come non si riesca, da noi, a far maturare una vera, seria , solida coscienza ambientale che non sia l'estemporanea cliccata sui post di Greta o sui tramonti con arcobaleno dopo un'acquazzone.
Vittore Trabucco