Treviso Ostiglia, un'opera di Luigi Bompard saluta il Natale
Terza domenica d'Avvento, cielo terso, aria frizzantina, sole a riscaldarla giusto un pochetto. A Treviso c'è chi ha scelto d'ingrumarsi in centro coi vigili a blindare il Calmaggiore trasformandolo in senso unico per i pedoni e chi ha preferito assaporare la libertà di due passi appena fuori le Mura, fuori dalla ressa, fuori dallo stress dello struscio e della solita, monotona "vasca" .
Alla vecchia stazione di Santi Quaranta, per gli abitanti della zona la "Stasionèta" - per distinguerla da quella principale, la Treviso Centrale, inizia la ciclopedonale Ostiglia, una "passeggiata" di 120 chilometri che si snoda sul sedime dell'omonima ex ferrovia, ormai conosciuta ed apprezzata anche fuori regione e, dal resoconto dei "passaggi" tenuto sin dalla sua apertura agli escursionisti, anche da fuori d' Italia. Il suo ultimo miglio, completato l'anno scorso, era lì ad accoglierli per riossigenarli appieno, elisir gratuito per mente e corpo senza alcuna controindicazione, anzi, col caldo consiglio di abusarne per affrontare la settimana in piena forma ed in perfetta salute. Un consiglio seguito da molti che allo shopping compulsivo hanno preferito il walking distensivo. C'era anche una sorpresa natalizia per tutti: un banner appena posizionato dalle famiglie della contrada Moncia di San Giuseppe con la riproduzione di una cartolina del 1951 illustrata dal grande artista bolognese, pittore ed illustratore, Luigi Bompard (1879/1953) raffigurante la Sacra Famiglia con gli auguri a tutti gli "ostiglianti" (i viandanti dell'Ostiglia) di un buon Natale e di un'altrettanto buon anno nuovo. Augurio che in questi foschi tempi di pandemia suona davvero di provvidenziale buon auspicio.
Vittore Trabucco