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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Susegana / Via Foresto Est

Electrolux di Susegana, lettera dei sindaci: «Cessione o chiusura danno per tutto il Nordest»

I sindaci di Susegana, Conegliano e Santa Lucia di Piave lanciano un appello unanime auspicando il lieto fine della trattativa in corso per assumere almeno 60 dipendenti e ampliare lo stabilimento trevigiano dell'azienda

Una trattativa aziendale che continua da più di tre mesi e dalla quale dipendono le sorti del "polo del freddo" di Susegana sembra ora in dirittura d'arrivo. Lo stabilimento è già stato oggetto di un investimento impegnativo negli anni precedenti di 130 milioni di euro al quale sono seguite 134 nuove assunzioni portando il polo di Susegana complessivamente a circa 1300 dipendenti, di cui 800 nel settore produzione, 200 nel settore ricerca e sviluppo ed i restanti impegnati nel settore commerciale e amministrativo. Ora si prospetta un ulteriore investimento in tecnologia per rafforzare lo stabilimento e renderlo concorrenziale con le sfide che attendono il settore degli elettrodomestici nel vicinissimo futuro.

La lettera

I sindaci di Susegana, Conegliano e Santa Lucia di Piave hanno allora deciso di scrivere una lettera congiunta dedicata proprio al piano di investimento per lo stabilimento trevigiano dell'azienda. «Quello che più importa ribadire la vocazione metalmeccanica delle nostre zone, in costante trasformazione, in costante affinamento ma capace di raccogliere le grandi sfide. Come sindaci di Conegliano, Susegana e Santa Lucia di Piave ci sorge spontaneo chiederci a quali conseguenze porterebbe la chiusura o meno dell’accordo con i sindacati e un’eventuale cessione o chiusura dell’azienda. In primis sicuramente ricadute negative nei termini di occupazione e indotto, basti pensare che il nuovo investimento porterebbe subito all’assunzione di almeno 60 dipendenti; in caso contrario la situazione si potrebbe stravolgere e ci viene da pensare a quanti sarebbero invece coloro che perderebbero il posto di lavoro trovandosi così da un giorno all’altro in difficoltà e senza nessuna garanzia. A livello territoriale non si aprirebbe solamente lo scenario rivolto ai dipendenti ma anche a tutto l’indotto, l’Electrolux conta infatti per oltre il 90% di aziende fornitrici italiane molte delle quali sono proprio aziende del NordEst - aggiungono Montesel, Chies e Fantinel -. Una catena che si sussegue a danno di lavoratori, imprese, famiglie, investimenti e territorio. Auguriamoci che la trattativa continui e che le parti abbiano democraticamente chiaro il rispettivo ruolo e responsabilità verso i rispettivi riferimenti, ma e forse ancora di più, la responsabilità di un territorio ad importante valenza metalmeccanica che non deve esimersi dalla trasformazione e dal progresso nel rispetto di ogni figura coinvolta, maestranze in primis, in questa sfida per il futuro. Evitiamo un momento di buio che potrebbe far paura a tutti, ad un sistema di imprese, al mondo del lavoro, alle comunità che rappresentiamo».

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