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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Cison di Valmarino

Rissa a Tovena, è "giallo" sui filmati della videosorveglianza

Nella seconda udienza del processo per la furiosa scazzotata avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2021 nella piazza del paese, di fronte al locale "Il Bacaro", la deposizione di un carabiniere che ha analizzato i filmati sembra mettere in discussione le conclusioni della Procura che, per la morte di Alessandro Sartor, deceduto nel corso della bagarre, aveva ritirato le accuse di omicidio preterintanzionale ai fratelli Alberto e Francesco Stella

E' "giallo" intorno ai contenuti dei filmati che hanno ripreso la presunta furibonda rissa avvenuta nella notte tra il 30 e il 31 maggio del 2021 a Tovena di Cison di Valmarino, alla taverna "Il Bacaro", nel corso della quale ha perso la vita il 45enne Alessandro Sartor, che quella sera faceva il cameriere per il locale. Sebbene l'autopsia effettuata sul corpo della vittima, che era cardiopatica, abbia evidenziato che sono stati lo spavento e l'animosa concitazione di quei momenti a provocare l'infarto che lo ha ucciso e le immagini delle video camere di sorveglianza avrebbero smentito alcuni testimoni oculari, mostrando Sartor che cada a terra da solo e Alberto Stella, inizialmente indagato con il fratello Francesco per omicidio preteritenzionale (accusa poi archiviata) che lo avrebbe aiutato, oggi 7 settembre, nel corso della seconda udienza dibattimentale in cui gli Stella e altri nove sono accusati di rissa, un carabiniere rilancia l'ipotesi secondo cui il 45enne, molto conosciuto per il suo impegno nelle associazioni locali, sarebbe stato raggiunto per ben due volte da colpi alla nuca e al torace. La seconda volta proprio da Alberto Stella.

Il militare dell'Arma fa parte del team che ha esaminato i filmati ripresi dalle telecamere di sicurezza esternamente e internamente al Bacaro e che hanno portato all'individuazione di tutti i responsabili della bagarre. Secondo la sua deposizione la telecamera numero cinque, che riprendeva lo spazio di fronte al bar, immortalerebbe Sartor che riceve presumibilmente un pugno alla testa da una persona di cui però resta ignota l'identità. Nei frames si vedrebbe il 45enne che barcolla, cade al suolo e si rialza mentre subito dopo Alberto Stella sembra colpirlo al torace.

L'esame post mortem effettuato su Sartor esclude però che l'uomo sia deceduto in seguito ai colpi che avrebbe subito. Secondo il consulente della Procura Alberto Furlanetto le condizioni di salute del barista, che soffriva da tempo di una grave patologia cardiaca, possono aver fatto sì che l'infarto sia sopraggiunto per "un forte stress emozionale" o un "picco emotivo". L'esame aveva anche scartato l'ipotesi che che Sartor, come invece era stato riportato da alcuni testimoni, fosse stato colpito alla nuca dal più giovane dei fratelli Stella, stramazzando poi al suolo come conseguenza del pugno dato alle spalle.

Quella notte, qualche ora dopo il passaggio della carovana rosa del Giro d'Italia, secondo le indagini Alberto e Francesco, 35 e 29 anni, erano giunti sul posto con amici e si sarebbero messi a litigare con Luca D’Agostin, che insieme al fratello Pierpaolo gestisce l’osteria, per il prezzo di un giro di gin tonic ritenuto troppo alto. La discussione, complice qualche bicchiere di troppo già bevuto, si sarebbe accesa al punto che il barman avrebbe chiesto loro di uscire. Così sarebbero partiti i primi insulti e gli spintoni, continuati fuori dal locale, dove il resto della comitiva è andato a dare manforte. E in pochi istanti nella piazza si è scatenata la rissa che ha coinvolto anche un altro gruppo avventori, tra urla, calci e pugni. Francesco Stella avrebbe lasciato la piazza del paese a bordo di un Suv dell'Audi. La macchina e il 29enne sarebbero stati trovati circa un'ora e mezzo dopo all'interno di una malga in cima al vicino Passo San Boldo. L'altra accusa che riguardava il fratello Alberto, indagato per lesioni personali, era caduta per ritiro della querela.

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