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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Montebelluna

Accoltella il fratello dopo un litigio, 54enne a processo per tentato omicidio

Sarebbero state delle frasi pesanti rivolte alla sua cerchia familiare ad accendere l'ira di Alessandro Caari contro Marco. Il fatto era avvenuto la notte di Pasqua del 2021 a Montebelluna. La vittima dell'aggressione ha successivamente ritirato la querela

All'inizio sembrava fosse rimasto vittima di un agguato ad opera di tre cittadini extracomunitari durante quello che pareva un tentativo di rapina. Ma il pubblico ministero Davide Romanelli fin dall'inizio non aveva scartato l'ipotesi che fosse invece rimasto vittima di una aggressione da parte di persone che lo conoscevano bene. Poi la verità sarebbe uscita fuori: Marco Caari, 42enne di etnia sinti, sarebbe stato colpito da due fendenti sferrati dal fratello Alessandro al termine di quella che viene descritta come una furiosa lite per ragioni familiari.

Oggi Alessandro Caari, 54enne residente a Cavaso del Tomba e attualmente in carcere per altra causa, è comparso in Tribunale per rispondere del reato di tentato di omicidio. Marco ha nel frattempo ritirato la denuncia fatta nel 2021: la difesa, affidata all'avvocato Alessandra Nava, punta adesso a riqualificare il reato in lesioni personali gravissime dal momento che le coltellate non avrebbero rappresentato un vero pericolo di vita per Alessandro.

Il fatto era avvenuto la notte di Pasqua del 2021 a Montebelluna. Secondo il racconto di Marco l'agguato sarebbe avvenuto all'una in un parchetto di via Cima Mandria in zona Posmon. Inizialmente aveva detto di essere stato avvicinato da sconosciuti, preso alle spalle e accoltellato per due volte. L'uomo, nonostante perdesse sangue dalle ferite piuttosto profonde, era riuscito a percorrere a piedi un chilometro e mezzo, fino a raggiungere alcuni parenti che vivono in via Sansovino, a due passi dalla sede della compagnia dei carabinieri di Montebelluna. È a quel punto che, temendo per il sangue perso e le profonde lacerazioni riportate, i familiari avevano deciso di lanciare l'allarme alla centrale operativa di Treviso Emergenza. Le condizioni di Caari erano apparse fin da subito piuttosto serie ed era stato trasportato al vicino ospedale di Montebelluna.

Alcune settimane dopo Marco aveva ritrattato la sua prima versione indicando il fratello Alessandro come l'aggressore, senza spiegare però che cosa ci facesse in giro a notte fonda durante il periodo di "coprifuoco" per il lock down legato al Covid 19. La verità sarebbe che lui e il fratello avrebbero discusso per qualche parola di troppo rivolta alla cerchia familiare di Alessandro che, ad un certo punto, lo avrebbe colpito all'altezza della scapola destra e del lato destro del torace, nella regione intercostale.

Il coltello rivenuto e ritenuto quello utilizzato per l'aggressione però non sarebbe quello usato per sferrare i colpi. Secondo il medico che ha refertato Alessandro Caari quella lama non sarebbe stata infatti in grado di produrre le due ferite riscontrate sul corpo di Marco. Il procedimento è stato aggiornato al 20 febbraio quando il saranno esaminate le telefonate (sottoposte a perizia) intercorse fra i due protagonisti di questa storia nei giorni immediatamente precedenti al fatto di sangue.

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