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Cronaca Pieve di Soligo

Danneggia la porta di casa dei conoscenti della "ex", 36enne rimane in carcere

L'uomo era stato arrestato sabato 9 settembre per resistenza e lesioni ai danni di una pattuglia di carabinieri che lo aveva intercettato mentre tentatava di entrare nelle casa dove era convinto fosse la sua ragazza

Resta in carcere il 36enne arrestato nella notte sabato scorso 9 settembre a Pieve di Soligo per aver commesso un resistenza e delle lesioni (uno dei militari è stato anche ferito) ai danni dei carabinieri intervenuti per fermare quella che è sembrata una azione riconducibile ad uno stalking. Lo ha deciso il gip Carlo Colombo di fronte al quale l'uomo, con problemi di tossicodipendenza, si è presentato oggi 12 settembre per sostenere l'udienza di convalida e l'interrogatorio di garanzia.

Il 36enne trevigiano, che di professione farebbe il bracciante agricolo e che era uscito di poco dal carcere dove aveva scontato una condanna per reati contro il patrimonio, si era presentato presso l'abitazione di alcuni conoscenti della ex fidanzata, con cui si era lasciato dieci giorni prima e che aveva lasciato l'abitazione che divideva con l'uomo. Era armato di una chiave inglese, ha cominciato a inveire e ha danneggiato il portone d'ingresso della palazzina e spaccato il citofono, per poi fuggire in sella ad una bicicletta. Il tutto in un chiaro stato di alterazione alcolica. Lanciato l’allarme sulle sue tracce si erano messi i carabinieri, che l’avevano trovato poco dopo. Lui ha provato a sottrarsi al controllo minacciando anche i militari che a quel punto hanno dovuto immobilizzarlo. Nel corso della perquisizione è stato trovato in possesso di un coltellino a serramanico e di una modica quantità di hashish.

Non era la prima volta che si presentava all'indirizzo degli amici della ex: nei giorni precedenti l'uomo aveva più volte suonato al campanello, chiedendo di entrare per poter vedere la ragazza. Quando sabato sera ha messo a segno il "blitz" che lo ha portato in carcere, la donna aveva però già lasciato la casa ed era ospite di altre persone.

«Ho ricevuto dei messaggi da lei - ha spiegato rispondendo alla domande del giudice, assistito dal proprio difensore, l'avvocato Stefano Zoccarato - in cui mi diceva che gli amici non la facevano uscire, le avevano preso delle cose e le impedivano di assumere i farmaci che le erano stati prescritti. Io mi sono preoccupato e anche spaventato e volevo sincerarmi che stesse bene». Alle accuse di resistenza e lesioni è stata aggiunta anche quella di stalking. Il suo legale si è riservato di presentare una istanza per la scarcerazione al Tribunale del Riesame.

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