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Cronaca Pieve di Soligo

Delitto Campeol, la madre dopo la sentenza: «Avrei sperato nell'ergastolo»

I genitori di Elisa Campeol, la 35enne di Pieve di Soligo massacrata il 23 giugno del 2021 da Fabrizio Biscaro, si sciolgono in lacrime dopo la lettura della sentenza che condanna il killer a 25 anni di reclusione. Il papà della ragazza: «Ora niente sconti di pena, sarebbe una presa in giro»

«Avremmo sperato nella pena dell'ergastolo. Ora l'importante è che non ci siano sconti di pena, sarebbe una presa in giro». Hanno gli occhi lucidi per le lacrime i genitori di Elisa Campeol, la 35enne barista di Pieve di Soligo trucidata da Fabrizio Biscaro il 23 giugno del 2021. La mamma e il papà della ragazza si stringono intorno al loro legale, l'avvocato Lorenza Secoli, una volta che la Corte d'Assise legge la sentenza.

«Era una ragazza splendida - dice la madre che trova la forza di parlare con i cronisti per quanto visibilmente emozionata - buona, solare, una persone splendida. Lui (dice riferendosi a Biscaro, n.d.r.) l'ha davvero massacrata. Lo so bene perché sono dovuta andare io a fare il riconoscimento della salma di mia figlia. Saremmo stati più soddisfatti se la pena fosse stata quella del carcere a vita. Deve pagare per quello che ha fatto e adesso speriamo vivamente che non ci siano sconti di pena e che sia chiamato a espiare tutta quanta la pena. Finisce un incubo che però non riporterà la mia Elisa in vita».

«Siamo soddisfatti della sentenza - dice l'avvocato Secoli - e soprattutto per il fatto che Fabrizio Biscaro è stato riconosciuto pienamente consapevole di intendere e volere. Ora ci aspettiamo che la corte decida per la sua carcerazione, un provvedimento che la famiglia auspica avvenga in un penitenziario in grado di offrire all'imputato anche le strutture più consone perché gli vengano prestate le cure del caso».

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