L'ultimo saluto a Pio Barbon storico "portinaio" della Pagnossin
Chiesa parrocchiale gremita ad Arcade per tributare l'ultimo saluto all'alpino Pio Barbon classe 1930 che, come usa dire la Grande Famiglia Alpina, "è andato avanti". Un'altra grande famiglia era pure presente alla cerimonia funebre e si è stretta ai familiari : quella degli ex della Pagnossin, la storica fabbrica trevigiana di "terraglia forte" come recitava la grande scritta in ferro sull'edificio direzionale fronte strada , sita al civico 94 della Noalese di cui Pio fu una delle colonne. Entrato giovanissimo fu subito uomo di fiducia prima di paròn Angelo e poi del figlio Giulio tanto da avere l'abitazione proprio all'interno delle mura aziendali . Lì crebbe la sua famiglia colle figlie Marisa e Mirella che spesso giocavano assieme a quelle del signor Giulio, come lo chiamavano i suoi dipendenti. Fu il "Portinaio" per antonomasia della Pagnossin e la vide trasformarsi dalla fornace degli inizi, proprietà dei ticinesi Della Giovanna qui emigrati per sfuggire alla fame di quello che agli albori del secolo scorso veniva chiamato "Malcantone" per le miserrime condizioni di vita, in ceramica con prodotti esportati in ogni angolo del globo dopo che gli arcadesi, guarda un po' la coincidenza, Pagnossin la rilevarono. Fu il custode geloso ed impenetrabile dei segreti aziendali: nulla mai uscì dalla sua bocca su quanto avveniva nelle "segrete stanze" e di cui lui, per il ruolo che aveva, veniva a conoscere. Se le indimenticabili gite aziendali lo vedevano protagonista di allegri scherzi goliardici la fabbrica lo mostrava meticoloso, integerrimo e preciso nell'assolvere alle mansioni di fiducia che quotidianamente gli venivano affidate da paròn Giulio in persona. Si commosse, e molto, invece , quella volta che,era il 2014, venne a vedere la grande mostra che si organizzò a villa Memo-Giordani a Quinto di Treviso dove, per la prima volta, tutti poterono toccare con mano la storia prestigiosa ed incredibilmente sconosciuta di questa grande manifattura che andò a sfidare e battere i colossi del settore, tedeschi ed inglesi in particolare, tanto da avere l'onore di essere presente nelle collezioni permanenti del Victoria ad Albert Museum di Londra, il più prestigioso museo al mondo per quanto concerne la ceramica e la porcellana, con alcune sue realizzazioni .Di questa storia centenaria Pio Barbon il "Portinaio" fu indubbiamente uno dei protagonisti, quelli veri, silenziosi e laboriosi che costruiscono ogni giorno la grandezza delle aziende. Era seduto in prima fila quella sera di fine maggio durante la presentazione della mostra e poi, col passo incerto per l'emozione che l'aveva preso, passò per tutte le sale gustandosi gli oggetti, le foto e tutti i ricordi che vi erano esposti indicando qua e là quelli a lui più vicini . Sit terra levis, carissimo Pio!