Un ricordo del pittore Giuseppe Gambino attraverso la moglie Annamaria Zanetti
Il 28 marzo scorso è venuta a mancare, all’età di 94 anni, Annamaria Zanetti, chiamata da tutti Lidia. A Preganziol questo triste evento forse è passato, per i più, nel totale anonimato ma non per me. In questo mio commiato vorrei sottolineare la sua scomparsa sia ricordandola quale moglie del famoso pittore Giuseppe Gambino, sia valorizzando il grande patrimonio culturale che essa ha saputo trasmettere al nostro territorio. Molti importanti nomi della cultura, infatti, sono nati o venuti nel tempo a risiedere, per vari motivi, a Preganziol e la loro fama ha dato visibilità e prestigio al nostro Comune come, appunto il pittore Giuseppe Gambino. Si possono comunque citare anche altri nomi famosi come lo scrittore e saggista Enzo Demattè, il prof. anatomo-patologo Menenio Bortolozzi, il commediografo teatrale Alberto Ceron, il letterato storico prof. Angelo Grimaldo, il poeta Pietro Buratti, il musicista Giuseppe De Donà, l’educatore Carlo Tegon, l’impresario teatrale Giorgio Zamberlan, l’architetto Achille Vettorazzo e tanti altri. Lidia era una persona riservata, ed è sempre stata accanto al marito fino alla sua scomparsa avvenuta nel gennaio 1997. Dopo la sua morte ha conservato e mantenuto vivo il ricordo del consorte attivandosi attraverso vari eventi. Lei e Pino, come veniva chiamato dagli amici Giuseppe Gambino, abitavano nella vecchia casa dei Tronchin sin dal 1963, casa che si trova subito dopo la ferrovia sulla strada per andare in cimitero in prossimità della curva della Baratta Vecchia. I coniugi si conobbero nei primi anni Sessanta quando Giuseppe era un artista emergente ma in continua evoluzione e da quel giorno non si lasciarono più. Sposatisi nel 1962 ebbero una figlia di nome Francesca e nel 1963 vennero ad abitare a Preganziol. Restaurarono la vecchia casa dei Tronchin e ne fecero oltre all’abitazione di famiglia, lo studio di Pino. Nel rispetto del sentimento del maestro, la figlia continua a risiedere in quell’abitazione di via Baratta Vecchia, ormai diventata la meta di galleristi e di quanti hanno con l’arte un rapporto speciale. Lidia viveva la passione del marito come una missione ed è stata coraggiosa e piena di forza fino alla fine nel mantenere viva la sua curiosità intellettuale sull’arte. Lidia dopo la morte dal marito aveva costituito l’Associazione degli Amici di Giuseppe Gambino ed uno dei suoi obbiettivi è stato quello di proporre all’amministrazione comunale di Preganziol un ricordo in loco del pittore. Il suo desiderio è stato coronato nel 2001, quando l’amministrazione comunale ha deliberato l’intitolazione della piccola piazza sul lato orientale del Terraglio prima di arrivare in centro da Treviso a Giuseppe Gambino. La moglie di Giuseppe Gambino, inoltre, è sempre stata in prima linea per collaborare nell’organizzazione di mostre espositive in memoria del marito. Ricordo bene il suo entusiasmo nel periodo durante il mio mandato da assessore e vicesindaco, poiché proprio in quel periodo fu organizzata in biblioteca comunale nell’aprile-giugno 2012 la mostra intitolata “Omaggio a Giuseppe Gambino: percorso nella figura”. Dobbiamo cercare di non far cadere nel dimenticatoio certe persone che hanno accompagnato la nostra storia, i nostri valori, la nostra ricchezza culturale. È per questo che ho voluto ricordare questa donna che ha dedicato la sua vita al marito e alla sua arte, e così facendo ha arricchito tutti noi cittadini. Preganziol deve andare orgoglioso dei suoi cittadini illustri.
Dino cav. Vecchiato