Raccontami le parole: il lascito di Raffaella Danzinelli
Un folto pubblico, attento e partecipe, ha assistito, nella Sala Rotonda della Casa del Giovane a San Giuseppe di Treviso , alla presentazione del libro di Raffaella Danzinelli , umbra d'origine ma trevigiana a tutti gli effetti , scomparsa prematuramente un anno fa per un tumore che non le ha dato scampo. Il titolo dell' opera è "Raccontami le parole" che è poi il nome dell'associazione fondata nel 2017 dall'autrice con due sue colleghe di lavoro , Barbara ed Alessandra, per leggere, a chi non è più in grado di farlo , libri d'ogni genere, dalle poesie ai racconti ai romanzi veri e propri. Nello statuto dell'associazione si legge: ..promuovere la lettura ad alta voce come forma di maggregazione tra le persone, proporsi come occasione d'incontro anche attraverso la diffusione di pubblicazioni cartacee, audio e on-line, svolgere una funzione di riferimento per quanti, svantaggiati o portatori di handicap possano trovare nell'ascolto della parola scritta un sollievo al proprio disagio...Ecco allora lo sguardo rivolto a chi per età, malattia, handicap fisici o psichici o per qualsiasi altra forma di svantaggio sociale, economico o culturale non siano in grado di leggere autonomamente. Da quegli incontri settimanali cogli ospiti delle RSA cittadine nasce questo singolare libro, opera prima ed unica, vista la scomparsa dell'autrice, che racconta in forma di diario una vita breve ma intensissima fatta di incontri, di viaggi, di letture "voraci" ed appassionate con lo sguardo ed il cuore rivolti all'attenzione per gli altri, specie i senza voce, gli emarginati, i sofferenti nel corpo e nello spirito cui il suo contagioso sorriso rischiarava l'animo inducendoli, spesso, a confidenze, a condivisioni perchè, come amava ripetere l'autrice " in ogni mappa c'è sempre lo spazio per nuovi sentieri da aprire ed esplorare.." .Certamente una strenna natalizia da non mancare per immergersi nei sogni di una persona " caminante" della vita - aveva percorso il Camino di Santiago e la via Francigena - che ci insegna a riempire il nostro zaino solo dell'Essenziale per essere pronti e liberi di esplorare le strade del mondo cominciando da quelle più vicine a noi, magari entrando in una RSA o nella casa di un nostro vicino che sappiamo essere in difficoltà.