L'Ultimo Miglio perde la sua "Nonnina", Argia morta a 106 anni
E' morta alla straordinaria età di 106 anni e 2 mesi Argia Granello ved Colusso per tutti la "Nonna" dell'Ultimo Miglio visto che abitava proprio a ridosso del tracciato dell'ultimo tratto dell'Ostiglia, la ciclo-pedonale ricavata dal percorso dell'ex ferrovia Treviso/Ostiglia, divenuta a buon titolo uno degli itinerari più suggestivi dell'intero Veneto. Le famiglie della contrada Moncia del quartiere di San Giuseppe di Treviso dove Argia abitava hanno voluto testimoniare colla presenza alle esequie officiate questo venerdì la loro vicinanza, stringendosi ai familiari per darle l'ultimo, commosso, saluto . Era la più anziana del quartiere , membra di diritto del Club degli Ultracentenari del Veneto e di quello di Treviso in particolare. Una vita che ha scavallato 2 secoli, passando attraverso 2 terribili Guerre Mondiali , la prima vissuta da pargoletta inconsapevole nella grande casa colonica del Montiron nella campagna di Zero Branco , la seconda da adolescente che vedeva passare le colonne militari dirette al fronte, i manipoli nazi-fascisti in cerca di partigiani e di civili da ammazzare subito con brutale ferocia , i reduci dalle steppe ghiacciate della Russia,dalle infuocate montagne di Grecia ed Albania, dai deserti d'Africa e dai campi di concentramento. E poi prodigarsi a nascondere gli ebrei nei fienili e nelle stalle, in fuga dalla follia sterminatrice delle camice nere e brune, sfidando i bombardamenti, quello del 7 aprile 1944 specialmente, che riversò un'ondata di profughi in cerca di un riparo dopo aver perso tutto. Si sposò con Domenico falciato ancor giovane lungo la Noalese ,la statale che avrebbe seminato lutti lungo tutto il suo percorso tra Treviso e Padova rimanendo sola con 3 figlie da accudire: Giuseppina, Bruna e Graziella.E poi 2 pandemie, la Spagnola coi suoi 50 milioni di morti e questa, più subdola, del Covid Sars2 ancora in corso. Tutto superato con la sua tempra contadina d'acciaio racchiusa in un fisico minuto , all'apparenza fragile ma incredibilmente resistente che ha senza dubbio una radice genetica vista l'età delle sue 2 sorelle , Gina di 102 anni che vive a Griffith in Australia e la "giovincella" Antonietta di 97 anni che sta ancora in quel di Zero Branco. A San Giuseppe la si ricorda come una persona mite e riservata ma con un gioviale sorriso che metteva tutti a proprio agio e, specie negli ultimi anni quando, allettata, non usciva più di casa, per le sue doti canore quando intonava le canzoni della sua gioventù con polmoni da surclassare tanti cantanti che oggi vanno per la maggiore, allietando così chi andava a trovarla in quella casa di strada di Boiago dove, nel 2013, arrivarono nottetempo pure i ladri . Se n'è andata mentre l'inverno trascolora ormai nella primavera e rispuntano copiosi quei fiorellini a lei tanto cari, gli "occhietti della Madonna" e le violette con cui formava dei mazzolini da portare al settecentesco capitello di Strada dell'Aeroporto che il genero Pietro accudiva assieme ad altri 4 Moschettieri della Contrada Moncia . Una preghiera, la posa di un lumino e via a casa a badare agli armenti e all'orto. "Longa est vita, si plena est..." scriveva Seneca nelle "Lettere a Lucilio" e quella di Argia è stata davvero lunga, perchè piena!
Vittore Trabucco