Lucia Cendron, un omicidio che grida giustizia
Il 29 agosto di 11 anni, Lucia Cendron, mamma di 2 bambini venne investita ed uccisa in via dei Brilli, strada ai confini tra i comuni di Treviso e Quinto che dalla Noalese va verso il colmello di Boiago per poi confluire nella strada omonima, mentre in sella alla sua bicicletta si recava alle prove del coro Cantores Pagenses di Paese di cui faceva parte. L'investitore omicida la travolse a bordo di un Ciao per poi dileguarsi nel buio della sera ormai fattasi notte.Lucia morì quasi subito mentre dell'omicida non si è saputo più nulla. In Italia l'ultima statistica disponibile data 2019 e racconta che il 24% degli omicidi rimane ignoto e che quindi gli autori possono dormire sonni tranquillissimi visto che 1 su 4 la fa sempre franca. Proprio nell'anno dell'uccisione di Lucia, il 2012, si registrò la più alta percentuale di casi irrisolti, il 40%, numero che fa rabbrividire. Fa ancor più specie però che nessuno, proprio nessuno, in tutto questo tempo abbia sentito l'urgenza morale se non il dovere civico di farsi avanti e fare il nome. Così mentre per l'omicidio del campione di ciclismo Davide Rebellin, falciato come Lucia in sella alla sua bicicletta, la Giustizia ha trovato il colpevole e sta procedendo spedita qui siamo sempre nel buio assoluto e nell'omertà più stretta. Perchè? Due giovani creature sono cresciute senza la loro mamma, un marito senza sua moglie , tutti senza una risposta, anzi la risposta: qual'è il nome dell'assassino di Lucia? Non posso dimenticare che il giorno appresso, recatomi sul luogo che la vide morire , c'erano ancora un mucchio di cose per terra e sul fossato : non erano rilevanti? non potevano essere raccolte e poi eventualmente scartate? Davvero si esperirono tutte le possibilità per addivenire ad un nome e dare un volto a questo vigliacco omicida subito nascosto e protetto neanche fossimo in tutt'altre latitudini? Quel fascicolo aperto e poi chiuso e definitivamente archiviato è una ferita ancora aperta per i familiari ,i parenti e per tutti quelli che hanno conosciuto Lucia Cendron, che non potrà rimarginarsi se non con la cattura o, volesse il Cielo, con la costituzione del responsabile. Avvilente ed incomprensibile che la Giustizia si sia arresa subito. Forse Lucia non aveva "un nome", era solo una mamma ma, perdonate, aveva il diritto di ottenere giustizia. E noi con lei! E che dire di questo individuo che gira tranquillo per le nostre strade, ci sorride beato e si compiace gongolante della sua bravura omicida? Lo lasciamo così e soprassediamo? Quest'ultimo interrogativo è chiaramente rivolto alla Magistratura trevigiana che vorremmo stimolare a riaprire il caso. Chissà...
Vittore Trabucco