Il pane dell'abbraccio col braccialino
Il 25 novembre è, dopo la risoluzione 54/134 del dicembre 1999 delle Nazioni Unite, la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne in vari modi nei vari paesi. Ricordo , tra i tanti, troppi episodi di belluinità maschile contro l'altra metà del cielo, quello del massacro al Politecnico di Montreal in Canada in cui 14 studentesse vennero massacrate da un venticinquenne che affermò , per giustificare la barbara follia commessa, di voler “combattere il femminismo” che è, stringi stringi, la motivazione base di ogni violenza e delitto contro le donne. Altre motivazioni sono solo fandonie per edulcolorare un atto abominevole e disumano. Oggi ho acquistato dal mio fornaio il “pane dell'abbraccio” , una pagnotta speciale sfornata dai panificatori trevigiani per dare un concreto aiuto ai centri antiviolenza il cui numero telefonico,1522, è pronto a raccogliere le storie di chi subisce e, spesso, non ha il coraggio o la possibilità di denunciare prima che accada l'inevitabile. E' una pagnotta davvero speciale color arancione, il colore simbolo della giornata, cosparso di semi di zucca, simboli di salvezza e resurrezione e di semi di sesamo, simboli di immortalità perchè anche se la morte sembra avere la meglio nell'immediato, la vita la sconfigge sempre e comunque. Anche l'ISRAA ha voluto esserci con un semplice ma assai significativo braccialino in tessuto rosso accompagnato da un pensiero per stigmatizzare quei comportamenti, spesso abituali, che celano violenza sulla donna ammantandola di “normalità”. Portarlo al polso significa essere partecipi e consapevoli non solo per oggi ma per sempre.