Treviso Ostiglia, auguri di Natale con le storiche cartoline viaggiate
Sono state giornate di intenso lavoro per allestire la suggestiva mostra che narra la storia delle cartoline di Natale alla piccola oasi del capitello di strada dell'Aeroporto, a San Giuseppe, là dove inizia l'Ultimo Miglio della “Strada del Respiro”, la ciclopedonale Treviso Ostiglia.
Da quel primo biglietto augurale ,datato 1475, in cui uno studente tedesco vergò il seguente augurio al suo professore: "Herzlichen Glückwunsch! Professor!" è stata una storia ininterrotta che arriva ai giorni nostri con internet, i videoclip, gli sms, i copi-incolla di frasette altrui ad intasare i social, novella piazza globale dove alla fatica di scrivere e di costruire un augurio personale si preferisce la leggerezza di digitare emoticon, citazioni e frasette altrui convinti di darsi un tono, in realtà palesando una preoccupante mancanza di fantasia e di partecipazione emotiva. La prima cartolina augurale popolare fu creata nel 1870 da un litografo inglese, John S. Day ma si deve a sir Henry Cole (1808/1882), scrittore, giornalista ed editore il primo biglietto di Natale standardizzato stampato nel 1843 a Londra. Il biglietto aveva un disegno di John Horsley ,artista membro della Royal Academy, a cui Cole si era rivolto ed era una composizione che racchiudeva il significato della festa: carità, famiglia, festa e buon cibo. Il biglietto era diviso in 3 parti: in quella centrale una famiglia celebrava la desta, nelle 2 laterali vi erano scenette di carità natalizia. Rimaneva uno spazio in alto per il nome del destinatario ed uno in fondo per quello del mittente. L'illustrazione era accompagnata dalla scritta, che diverrà standard , “Buon Natale e felice anno nuovo”. Il successo fu travolgente ed ebbe come autorevolissimo influencer la regina Vittoria che iniziò a spedire questi biglietti augurali a parenti ed amici. Con le cartoline di Natale si cimentarono celeberrimi artisti come il triestino Dudovich e la mostra ne espone diverse, da quelle realizzate da Carla Ruffinelli, notissima illustratrice di libri per l'infanzia a quelle del papà di Tex Willer, Sergio Bonelli, per continuare coi trevigiani Carlo Boscarato, Vanni Buttolo e Silvio Trabucco.
La mostra quest'anno si è ulteriormente ampliata includendo le speciali cartoline create da Andy Warhol per Tiffany, la gioielleria newyorchese divenuta icona del lusso globale grazie al celeberrimo film del 1961 di Blake Edwards con Audrey Hepburn e George Peppard “Colazione da Tiffany”. Esposte anche, grazie al contributo della collezione privata Cappelletto, alcune cartoline spedite durante la Grande Guerra dai soldati al fronte alle loro famiglie dove, spesso con grafia incerta, venivano vergati auguri intrisi di speranza e di lacrime. A completare l'allestimento un grande banner raffigurante la Natività opera di Antonio Collino pittore ed illustratore che tra gli anni 20 e 40 del secolo scorso lavorò tantissimo con le case editrici milanesi Egim e AR Ambrosiana sfornando santini, cartoline augurali e quadri votivi, molti dei quali trovavano posto come capoletto nelle camere delle nostre case. Un altro grande banner riproducente una vecchia cartolina degli anni '60 campeggia lungo l'Ostiglia ed è l'augurio del Gaum, Gruppo Amici Ultimo Miglio, a quanti vi transitano in questi giorni.
Vittore Trabucco