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I 94 anni dello sceriffo Giancarlo Gentilini: «Rimpiango la Lega Nord»

I brindisi ai “Due Mori” con i fedelissimi Bepi Basso, Sandro Zampese, il sindaco Mario Conte e i cittadini che si sono fermati a celebrarlo

Seduto al tavolo della trattoria "Due mori", di fronte al municipio di Treviso, suo storico "quartier generale" in città, ha voluto con sè gli amici più cari, i "fedelissimi", Giuseppe Basso, Sandro Zampese, Mirco Visentin, il suo "erede", il sindaco Mario Conte, ma a rendergli omaggio hanno voluto essere presenti anche Giorgio Granello (oggi nelle fila Forza Italia ma con un passato da segretario provinciale della Lega) e Antonella Tocchetto (consigliera comunale del Partito Democratico) oltre a tanti comuni cittadini. Bastava sentire una sua risata e chiunque si è fermato a salutarlo e a fargli gli auguri. Oggi, 3 agosto, Giancarlo Gentilini ha festeggiato i 94 anni di età: la tempra, la forza, la voce è ancora quella degli anni "ruggenti", così come la lucidità. «Io non li sento, ho ancora una carica vitale che forse mi ha trasmesso il mio popolo, mi ha caricato durante la mia carica di sindaco per cui ancora oggi la gente mi dice "torni lei a fare il sindaco, si metta vicino a Mario Conte, si metta insieme a vedere tutte le zone di Treviso eccetera. Lui, Conte, è il mio continuatore di "Dio, patria e famiglia"» ha detto Genty «Sono momenti un pò difficile ma se c'è la volontà di vincere si vince e siamo sulla buona strada: la città di Treviso merita, io l'ho portata in tutto il mondo e credo che ci siano tante iniziative da parte di Mario Conte per continuare questa nomea».

Il sindaco qualche apertura l'ha fatta, ai migranti ad esempio. «Ad un certo punto cambiano anche i tempi, basta non vendersi: gli accordi vanno bene, bisogna mantenere la propria dirittura morale e la propria dirittura politica ma senza genuflettersi a nessuno» risponde Gentilini «uno deve essere quello che comanda, anche Bossi non l'ho mai voluto col piede sopra la testa. Ero io che decidevo per la mia città e i miei cittadini e anche Mario Conte credo abbia una sua autonomia e che tenga da parte la politica perchè dove entra la politica è la fine dell'amministrazione, ricordatevelo sempre».

Giancarlo Gentilini e Mario Conte

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