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Lunedì, 29 Aprile 2024

Bus a chiamata, a giugno si parte a Treviso e Villorba: ecco come funzionerà

Mom attiverà una piattaforma digitale dedicata e una App che permetterà al singolo utente di prenotare la corsa. La sperimentazione avverrà nelle ore serali e sarà estesa anche al Comune di Vittorio Veneto. L'intervista al presidente di Mom, Giacomo Colladon

Dopo l'adozione del Pums (il piano urbano della mobilità sostenibile), attraverso il voto del Consiglio comunale di Treviso di qualche giorno fa, Mom si prepara al lancio di una delle novità che la vedrà protagonista ovvero l'introduzione del "bus a chiamata" che sarà attivato nelle ore serali sia per il capoluogo che a Villorba. Si partirà già a giugno mentre una sperimentazione sarà avviata anche a Vittorio Veneto. «L'autobus a chiamata è un sistema diverso di fare trasporto pubblico, noi cercheremo di individuare alcune aree: una è Treviso, l'altra e Villorba» ha spiegato oggi, 15 aprile, il presidente di Mom, Giacomo Colladon «poi andremo anche a Vittorio Veneto. Sarà un servizio dedicato nelle ore di "morbida" perchè si tratta di una prova per capire l'impatto con l'utenza. E' un servizio particolare dove uno si prenota e in base alla prenotazione abbiamo un ambito territoriale particolare segnalato e noi faremo un servizio dedicato proprio in funzione delle richieste dell'utenza».

«Ci sarà un'App, ci saranno delle informazioni, lo stiamo mettendo a punto: è un servizio nuovo per noi e in qualche altra realtà esiste già ma per noi è nuovo» continua Colladon «Avremo una nostra piattaforma informatica che ci permette di creare il servizio ad hoc. Lo proveremo a partire da giugno, saremo pronti a Treviso e a Villorba e poi anche a Vittorio Veneto. Sarà un servizio particolare, noi ci crediamo molto, lo faremo alla sera per capire se c'è utenza».

Un autobus dell'azienda di trasporti Mom

Mom è purtroppo alle prese anche da un problema che sta diventando annoso, quello delle violenze ai danni di autisti e controllori, una situazione che a cavallo della pandemia, dal 2019 in poi, sta creando notevoli problemi al servizio e ai suoi dipendenti. «Io ho notato che dal 2019 ad oggi la situazione è sicuramente peggiorata» conclude Colladon «nel 2019 era un problema gestibile, oggi diventa un problema difficile da gestire perchè i casi sono molteplici e sono diffusi su tutto il territorio. Noi facciamo servizio pubblico in provincia di Venezia, Padova, Vicenza, Feltre e in Friuli, sappiamo quali sono le zone a rischio, con i carabinieri e la polizia abbiamo un rapporto costante e quindi siamo tutelati dalle forze dell'ordine che intervengono, abbiamo collaborazione con alcune amministrazioni locali dove il fenomeno è più accentuato e quindi stiamo cercando di monitorare la situazione». Nell'organico degli autisti il 18% sono donne (su un totale di 450) che sono state anche loro coinvolte, loro malgrado, in aggressioni da parte di passeggeri, spesso giovani, anche verbali, come in un caso che qualche settimana fa è tristemente balzato all'onore della cronaca.

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