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Economia

La proposta di Confartigianato: azzerare l'iva su tutti i prodotti alimentari

Massimo Albanese, presidente della comunità produttori dolciario dell'associazione artigiana, lancia un appello sui contenuti del "Decreto Aiuti" che metta in salva centinaia di imprese trevigiane a rischio chiusura

Il "Decreto Aiuti" deve contenere l'azzeramento dell'Iva per tutti i prodotti. E' questa la richiesta che viene da Massimo Albanese, presidente della comunità produttori dolciario di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. «È quotidiano - spiega -  l’aumento dei prezzi delle materie prime farina, burro, lieviti, olio, marmellate, cioccolato che utilizziamo nei nostri laboratori i cui costi non possono essere scaricati interamente sul prezzo finale dei prodotti. Che si tratti di dolciumi, pasta piuttosto che di salumi, formaggi, conserve, birra o altro  è un dato di fatto che stiamo purtroppo lavorando in perdita per mantenere il rapporto con i clienti».

«Non dimentichiamoci - prosegue Albanese - che a complicare il quadro ci sono anche i costi di energia a gas che da inizio anno sono raddoppiati: il prezzo medio dell’energia, che a giugno era di 271 euro per mille kWh, oggi si sta attestando intorno a 433 euro (in alcune giornate di luglio il costo ha superato i 547euro) . Nel 2021 per la stessa quantità di energia il costo era pari a 125 euro. Per dare un ordine di grandezza, se prendiamo ad esempio un'azienda che consuma circa 10.000 kWh in un mese, se sulla competenza di giugno ha sostenuto un costo di  2.700 euro come spesa pura di vendita che non comprende le perdite di rete, il dispacciamento, le spese di trasporto, le spese per oneri e le imposte, sui medesimi consumi a luglio è presumibile che andrà a spendere 4.200-4.300 euro».

«Nella Marca Trevigiana - chide il ragionamento Albanese -  si contano 1.161 laboratori artigiani, oltre il 17% del totale regionale. Questi occupano 5.318 addetti , oltre il 18% del complessivo veneto. Ora sono centinaia le imprese che rischiano la chiusura proprio quando il settore si stava rialzando dalla crisi del Covid e i consumatori avevano ben compreso il valore delle nostre produzioni realizzate con materie prime di qualità. Quindi appare chiaro che per arginare le criticità in essere le soluzioni che si intravedono sono l’aumento dei ristori per le bollette, affinché siano meno pesanti e  l’azzeramento dell’IVA sui nostri prodotti».
 

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