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A “Mi manda rai tre” il caso di Loreta Fantin, “simbolo” delle migliaia di rovinose cadute sulle strade italiane

Giovedì il noto programma si occupa della vicenda della 59enne di Casale sul Sile feritasi gravemente dopo uno scivolone su una buca a Mogliano

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

MOGLIANO VENETO La nota trasmissione di servizio di Rai Tre condotta da Salvo Sottile, nella puntata di domani, giovedì 16 marzo, dedicherà un approfondimento all'annosa questione delle strade sconnesse e delle buche che causano lesioni, talvolta anche gravissime, a migliaia di persone che vi cadono, e come esempio emblematico, tratterà e svilupperà la vicenda della trevigiana Loreta Fantin, che ha avuto vasta eco nei mesi scorsi. In studio interverranno la stessa protagonista del caso, 59 anni di Casale sul Sile, e il dott. Ermes Trovò, Presidente di Studio 3A, la società di patrocinatori stragiudiziali specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità, a tutela dei diritti dei cittadini, a cui l'infortunata, attraverso il consulente personale Riccardo Vizzi, si è rivolta per ottenere giustizia. I curatori del programma hanno ovviamente invitato anche il Comune di Mogliano, nel cui territorio comunale si è verificata la caduta. L'infortunio infatti è successo il 17 maggio 2015 a Zerman di Mogliano, in via della Chiesa.

La signora andava alla recita di fine anno della nipotina presso l'asilo parrocchiale. Nell'attraversare la strada sulle strisce pedonali, la "ballerina" che calzava al piede destro si è incastrata con la punta su un insidioso squarcio dell'asfalto, poco visibile perché di modesta entità e mascherato dal diverso colore delle strisce rispetto all'asfalto. A causa dell'improvviso ostacolo, è inciampata e rovinata a terra cadendo in avanti: ha cercato di ammortizzare la caduta appoggiando le mani sull'asfalto, ma il peso del corpo l'ha proiettata in avanti facendole battere violentemente il petto e ingenerando un movimento innaturale della braccia all'indietro, verso la schiena. La malcapitata ha avvertito subito forti dolori ad entrambi gli arti superiori ed è stata soccorsa dai numerosi astanti, che hanno chiamano l'ambulanza: alla scena hanno assistito alcune centinaia di persone. Pesante la diagnosi del Pronto Soccorso: doppia frattura dell'omero prossimale (la testa dell'omero) destro e sinistro. Per la signora è iniziato un lungo calvario fatto di ricoveri all'ospedale di Treviso, delicate operazioni (nell'omero destro, rotto in sei pezzi, hanno dovuto applicarle anche la protesi, terapie, riabilitazione continua per non regredire, con spese mediche ingenti, più di 15 mila euro, oltre alle sofferenze: nonostante i piccoli miglioramenti, ha perso gran parte della funzionalità degli arti superiori. La perizia medico legale di parte a cui è stata sottoposta ha accertato una danno biologico permanente del 40 per cento. Studio 3A ha subito richiesto le coperture assicurative al Comune di Mogliano Veneto proprietario della strada "incriminata".

L'Amministrazione comunale ha girato la pratica alla sua compagnia assicurativa, AIG Europe Limited, che però, dopo varie istanze, ha risposto incredibilmente picche alla richiesta di risarcimento. "Dopo aver effettuato i necessari accertamenti sul luogo dell'evento - hanno scritto dalla compagnia - non si sono riscontrati i requisiti fondamentali dell'insidia e del trabocchetto, tali da configurare la responsabilità della Pubblica amministrazione, la quale ricorre solo se vi è l'oggettiva invisibilità e la soggettiva imprevedibilità. Teniamo inoltre a precisare che la buca in questione è risultata ampiamente visibile e prevedibile, in considerazione anche delle dimensioni e dell'orario dell'accadimento". Insomma, secondo la compagnia assicurativa, quella buca, la cui presenza non è in discussione, doveva essere vista nonostante le modeste dimensioni, sufficienti comunque a inciamparvi, il diverso colore dell'asfalto e il fatto che si trovasse su delle strisce pedonali, un punto dove l'attenzione dei pedoni dovrebbe andare principalmente ai veicoli che passano sulla strada rispetto al fondo stradale.

Una risposta così improbabile che il caso è già finito più volte all'onore delle cronache, ma le controparti (Comune di Mogliano e AIG) non si sono schiodate dalla loro posizione, continuando a denegare ogni responsabilità e rifiutando anche di aderire alla proposta di negoziazione assistita, ultima ratio per risolvere il contenzioso in via stragiudiziale. Nei prossimi giorni sarà dunque depositato un atto di citazione presso il Tribunale di Treviso: per far valere i suoi diritti Loreta Fantin, a meno di ravvedimenti in extremis, dovrà anche affrontare una causa.

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