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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Spresiano

Delitto di Anica, Franco Battaggia indagato per omicidio. Perquisizioni e sequestri all'alba

Clamorosa svolta nelle indagini sul delitto della 31enne romena, malmenata e gettata nelle acque del Piave. I carabinieri sono intervenuti presso l'abitazione di Arcade del "Re del pesce" e nel suo negozio di Spresiano, il "Tiburon"

Svolta clamorosa nelle indagini sul delitto di Anica Panfile, la 31enne romena scomparsa nel nulla il 18 maggio scorso e trovata cadavere nella acque del fiume Piave qualche giorno dopo, nella zona di Spresiano. E' stato formalmente iscritto nel registro degli indagati per omicidio il suo ex datore di lavoro, Franco Battaggia, 76 anni, soprannominato il "Re del pesce". I carabinieri del nucleo investigativo, sotto il coordinamento della Procura di Treviso, sono intervenuti all'alba di oggi, 12 giugno, presso l'abitazione dell'imprenditore ad Arcade, in via Trieste, e presso il negozio "Il Tiburon" di Spresiano, lungo la Pontebbana. Sono state sequestrate le auto dell'uomo, la sua abitazione, oltre ad altro materiale, tra cui pc e cellulari, che sarebbero di interesse nell'indagine. Battaggia, più volte interrogato dai carabinieri, ha ammesso di essere stato forse l'ultima persona ad aver visto viva la donna, avvistata da alcuni testimoni e dalle telecamere della zona proprio nei pressi dell'abitazione del 76enne. L'uomo e Anica si conoscevano molto bene: la donna, madre di quattro figli e legato ad un compagno trevigiano, ha lavorato per alcuni anni nella pescheria di Spresiano e recentemente faceva le pulizie nell'abitazione dell'imprenditore. L'incontro tra i due doveva essere, secondo quanto riferito dall'uomo, per la consegna di un Cud. Quando il corpo venne rinvenuto nelle acque del Piave, da un pescatore, l'ipotesi iniziale fu quella del suicidio: solo l'autopsia chiarì che la donna era deceduta a causa dei colpi ricevuti, soprattutto alla testa. Battaggia è stato iscritto nel registro degli indagati ma non ha nessun tipo di misura restrittiva.

Il sequestro eseguito

I precedenti del "Re del pesce"

Battaggia è tra l'altro noto per la sua presunta vicinanza alla Mala del Brenta e nel 2011 ha terminato di scontare una condanna a 21 anni di carcere per l’omicidio di un rivale, tale Vincenzo Ciarelli, avvenuto nel 1988. «Fino a novembre» aveva detto Battaggia alcune settimane fa «lavorava per me: per cinque anni mi ha dato una mano nella mia pescheria, poi è scaduto il contratto e mi ha chiesto di non rinnovarglielo perché aveva trovato un posto più comodo da raggiungere. Mi è dispiaciuto, perché era un’ottima collaboratrice». «Ho detto tutto quello che so ai carabinieri che mi hanno interrogato sabato. Non credo sia stata uccisa: lei era un “pezzo da novanta”, una donna energica che non potevi sopraffare facilmente, anzi. Sapeva tenere a bada le persone e non si faceva sorprendere. Sono convinto che alla fine verrà fuori che non è un delitto».

L'intervento dei militari ad Arcade

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