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Treviso capitale italiana della cultura: «Commissione impressionata dal dossier»

Si è svolta a Roma l'audizione della delegazione veneta convocata per la presentazione della candidatura. La soddisfazione del sindaco Mario Conte e l'appello del presidente Luca Zaia: «Siamo qui per presentare una candidatura che racchiude affidabilità progettuale, certezza di investimenti e certezza sul futuro»

Ha certamente impressionato la commissione che dovrà assegnare il titolo di Capitale italiana della Cultura 2026 l'audizione della delegazione veneta convocata per la presentazione, presso la sala Spadolini del Senato, del dossier di candidatura di Treviso (intitolato “I sensi della Cultura”), un titolo conteso con le altre nove città finaliste. Nel video che ha preceduto gli interventi dei relatori, una ragazza, Agata, sfogliando un libro turistico viene proiettata a Treviso e, seguita da "I cuccioli" (i personaggi creati da gli "Alcuni") incontra il sindaco Mario Conte, indossa una fascia tricolore e visita i luoghi simbolo della città, dal Sile a Santa Caterina, passando per le Mura, porta San Tomaso, San Nicolò (con riferimento al primo paio di occhiali immortalato in un affresco), il teatro Mario Del Monaco. Di sottofondo la musica de "Le quattro stagioni di Vivaldi". Spazio anche al tempio dedicato al Canova, a Possagno. Nel video di chiusura (visibile in questo articolo più in basso) gli interventi di Elisa Urdich, coffee specialist del locale "Taste", l'architetto Luigi Latini, Alberto Cappelletto, commerciante, Silvia Ganassin, ingenere edile, Irene Curto, attrice, il campione di tennis Adriano Panatta, la studentessa Benedetta Dal Colle, i commercianti Daniela De Wrachien, Elena Torri, Roberto Berto, il musicista Red Canzian, Stefano Dassiè, artigiano del gelato, Eleonora Tubiana, social media manager e lo showman Mago Forest.

IL DOSSIER DI TREVISO CAPITALE DELLA CULTURA

«E' stata un'esperienza davvero straordinaria, condivisa con una squadra di altissimo livello, con la forza di avere alle spalle una comunità che ci ha aiutato passo dopo passo a costruire un dossier che francamente ha molto impressionato positivamente la commissione» così ha commentato il sindaco di Treviso, Mario Conte, al termine della presentazione che conta quasi 300 eventi e un investimento complessivo di 14 milioni di euro «ce l'abbiamo messa tutta: abbiamo messo in campo i giovani, l'arte, la musica, la bellezza, il paesaggio, la natura, i valori, la trevigianità. E quindi siamo davvero soddisfatti per quanto fatto e ringrazio ogni singolo cittadino che ha manifestato il suo supporto in queste ore, in questi giorni e in questi mesi. E' un punto di passaggio, la capitale della cultura speriamo di vincerla ma comunque andrà sarà per noi da considerare un successo e sempre una nuova ripartenza, quindi viva Treviso, viva la cultura trevigiana».

«Con questa candidatura presentiamo una città, Treviso, che è già una città che vive di cultura: conta 11 musei, 10 biblioteche, 5 teatri, 60 grandi eventi tra cui 5 premi letterari. Non a caso è definita ‘la piccola Atene’» questo l’appello lanciato dal presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia «A ciò si aggiunge l’attenzione che questo dossier riserva ai giovani e i vantaggi che questa città ha per fruibilità e accessibilità, potendo fare affidamento su un aeroporto e su una stazione ferroviaria a pochi passi dal centro urbano. E soprattutto siamo qui oggi per presentare una candidatura che racchiude affidabilità progettuale, certezza di investimenti e certezza sul futuro. Per questo chiedo alla commissione di valutarci appieno. Non è un momento storico nel quale ci si possa affidare a candidature effimere».

«La Regione del Veneto crede con forza a questa candidatura» interviene l’assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari «Un risultato che andrebbe a rappresentare una straordinaria opportunità non solo per la Città, ma per tutto il territorio regionale, con una crescita sociale e un indotto che avrà sicuramente un effetto positivo su tutta l’area della Marca Trevigiana e del Veneto. Il ‘senso’ della candidatura di Treviso a Capitale della Cultura 2026 rappresenta la piena volontà di una comunità di compiere un processo che, partendo dalla propria identità storica e culturale e dai forti valori, si proietta in modo aperto alle sfide del futuro, dando l’immagine di un Paese operoso, solidale e proiettato al futuro. Pensiamo che Treviso sia la candidata veneta che meglio rappresenta la ricchezza paesaggistica, storica, culturale, del nostro territorio, ed è porta delle Dolomiti, cornice delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026».

«Cultura oggi include anche paesaggio e territorio, elementi distintivi e parte integrante di una società che sa guardare al futuro e sa cogliere i bisogni di chi ricerca la cultura nelle sue più svariate sfaccettature» Queste le parole di Marina Montedoro, Presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene «Treviso interpreta una cultura a 360 gradi e porta in sè uno straordinario valore aggiunto, la grande attenzione per il territorio, testimoniata anche da due riconoscimenti importanti: le Colline del Prosecco dì Conegliano e Valdobbiadene divenute nel 2019 Patrimonio dell’Umanità come paesaggio culturale; il Monte Grappa riserva MAB dal 2021. Non può esservi cultura senza la cura per il paesaggio e qui lo abbiamo compreso facendo della sua tutela e valorizzazione un punto di forza, consci della responsabilità che questi riconoscimenti impongono. La candidatura di Treviso si presenta come territorio perché la sua specificità è data anche dalla cultura del paesaggio che sa offrire e che include arte, tradizioni, monumenti storici ed iconici a partire dalle Ville Venete, altro Patrimonio dell’Umanità di cui può vantarsi Treviso. Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene possono rappresentare per questa candidatura un paradigma su piccola scala di come si possa sviluppare con successo il binomio territorio/cultura, grazie alle tante sinergie e in modo sostenibile: da un punto di vista economico, della convivenza tra cittadini e turisti, elemento che come sito UNESCO sappiamo essere strategico nel momento in cui si diventa più attrattivi anche da un punto di vista turistico, del minor impatto ambientale e del fondamentale coinvolgimento dei giovani così attenti alla salvaguardia dell’ambiente».

«Treviso Festival è una rete che rappresenta 19 festival ma allo stesso tempo di fa portavoce di tutte le realtà culturali di Treviso» ha commentato Alberto Polita per la Rete dei Festival «Spaziano dalla musica al cinema, dalla letteratura al fumetto, dal teatro alla statistica alle altre forme di espressione. Una rete che è nata dal basso per diventare un interlocutore. Stiamo già facendo crescere i creatori di eventi del futuro».

Facevano parte delle delegazione anche Maria Teresa De Gregorio, Assessore alla Cultura e Turismo della Città di Treviso, Denise Archiutti, delegata di Confindustria Veneto Est, Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Giancarlo Marinelli, Direttore artistico del programma culturale di Treviso e Fabrizio Panozzo, docente esperto di management e politiche culturali.

Presenti con la delegazione, oltre al Presidente del Consiglio Comunale Antonio Dotto e i tecnici comunali del Settore Cultura, una rappresentanza del mondo associazionistico e del comitato promotore di Treviso Capitale Italiana della Cultura 2026:  Giuliano Vantaggi, Site Manager dell'Associazione per il Patrimonio Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Giulia Casagrande per Camera di Commercio di Treviso Belluno Dolomiti e Fondazione Marca Treviso, i fratelli Sergio e Francesco Manfio del Gruppo Alcuni.

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