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Domenica, 28 Aprile 2024

Contributi a fondo perduto per rilanciare i negozi sfitti: a Villorba sono quasi 60

E' una delle chiavi per avviare il distretto del commercio che è stato riconosciuto dalla Regione lo scorso anno: oltre al fondo (che dovrà essere rifinanziato), un marchio per le 180 attività presenti sul territorio, corsi di formazione. Il modello? Fare rete, come ha dimostrato nell'ottobre scorso il "villaggio delle zucche" di Nonno Andrea, con i turisti accompagnati anche in ville e altre aziende del territorio

Nel territorio comunale di Villorba sono circa 60 i negozi sfitti: così recita il monitoraggio che ogni sei mesi viene eseguito dal Comune. Nonostante tra novembre e dine dicembre siano state cinque le nuove aperture, è senza dubbio quello delle troppe vetrine vuote il principale problema che si troverà ad affrontare il nuovo distretto del commercio villorbese, nato nel settembre scorso anno dopo un lungo iter che è stato premiato dalla Regione con il secondo posto nella graduatoria veneta. Tra le chiavi di volta per il "rinascimento urbano" c'è appunto la possibilità di contributi a fondo perduto (fino a 5mila euro) per le nuove attività che andranno a riempire i troppi "buchi" in quello che vuole essere una sorta di centro commerciale diffuso, creando una rete tra i piccoli negozi di prossimità. La presentazione di "Qualitas vitae", così si chiama il nuovo distretto, è avvenuta nella mattinata di oggi. 12 gennaio, presso la Barchessa di Villa Giovannina: il segno per ora più tangibile è un logo che prossimamente comparirà sulle vetrine dei 180 negozi presenti sul territorio e che hanno aderito alla rete. Il Comune, con il sindaco Francesco Soligo e l'assessore Barbara Haas, ha creato un tavolo di partenariato, con le associazione di categoria del territorio (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato ecc.) e ha delineato un piano strategico ambizioso, con un particolare focus sull'importanza dei commercianti e sulla necessità di fare rete.

Il primo esempio tangibile del lavoro del tavolo è l'offerta di contributi "a fondo perduto" per il riutilizzo dei negozi vuoti. Questa iniziativa non solo mira a risolvere il problema degli spazi commerciali inutilizzati, ma si propone anche di stimolare una sinergia tra commercianti, imprese ed istituzioni locali. In questo senso saranno sensibilizzati anche proprietari dei negozi vuoti o sfitti e agenzie immobiliari. Tra le idee c'è anche quella di dedicare questi spazi inutilizzati per mostre o come spazi artistici.

Alla creazione del logo e ai contributi per riempire i "buchi neri" del commercio si aggiunge il capitolo formazione. Corsi gratuiti, dedicati agli operatori commerciali, saranno finanziati integralmente dall'Amministrazione Comunale. Questo programma mira a potenziare le competenze dei commercianti, consentendo loro di gestire in modo efficace le operazioni, comprendere le tendenze di mercato e migliorare la comunicazione con la clientela. Particolarmente rilevante è il corso "Fare rete", che si concentra sulla costruzione di un network di collaborazioni tra le imprese commerciali del territorio, promuovendo un approccio collettivo che vada oltre gli interessi individuali.

Parallelamente, l'Amministrazione ha promosso un Concorso di Idee per la creazione del Marchio di Distretto, con l'obiettivo di consolidare l'identità collettiva e stimolare lo sviluppo economico. Questa iniziativa, aperta a tutti e con un premio significativo, ha generato una partecipazione attiva, dimostrando un forte interesse nella costruzione di un'identità riconoscibile e coesa per il Distretto del Commercio di Villorba. In questo modo, l'Amministrazione Comunale sta svolgendo un ruolo cruciale nel catalizzare l'energia e l'entusiasmo della comunità locale, promuovendo la collaborazione e creando una rete solida e coesa che possa sostenere il rinascimento urbano del territorio.

Il tema del "fare rete" è molto ricorrente nel progetto del distretto. Un esempio di ciò è stato portato da Paolo Manzan, il creatore del "villaggio delle zucche" di Nonno Andrea che ha coinvolto, nell'ottobre scorso, alcuni turisti in visite anche in altre realtà del territorio come la Cantina Pizzolato, villa Perocco e villa Pastega.

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