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Castelfranco Veneto: una rissa fra giovani, ci interroga. come trasformare in opportunità uno spiacevole evento?

Le riflessioni di Giuseppe Possagnolo, presidente del gruppo sociale Castel Monte, dopo la rissa avvenuta nella notte fra il 02 e il 03 giugno scorso nel piazzale della Fattoria Sociale "El Contadin".

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrevisoToday

La cooperativa sociale Castel Monte gestisce la Fattoria Sociale “El Contadin “, dove nel parcheggio, nella notte tra il 2 e il 3 giugno, si è svolta la rissa tra ragazzi. Sembra il contrappasso per uno spazio destinato da Castel Monte alla riabilitazione di persone disabili e fragili; oltre ad essere centro aggregativo per le famiglie. Questo spiacevole evento, vorremo farlo diventare un’opportunità per riflettere sul mondo preadolescenziale e adolescenziale. Di fronte anche agli altri recenti fatti di risse ed aggressioni che hanno interessato la nostra provincia, giustamente, si è subito sollevato un coro di condanna da parte delle istituzioni civili e religiose, in un contesto di stupore. Si è richiamato ad un bisogno di sicurezza sociale, ben manifestato dal tempestivo intervento delle forze dell’ordine nel caso di Castelfranco. Ma non è mancata, anche in questo caso, la disapprovazione incondizionata di uso di alcol e di sostanze stupefacenti; disapprovazione permanente degli ultimi quarant’anni. Il timore che si sta diffondendo tra le famiglie è l’incremento di questi eventi, ed in particolare di violenza in forma di “baby gang”, nei confronti dei propri coetanei in alcuni casi anche più fragili, ma anche di figure istituzionali, di persone anziane, di insegnanti e degli stessi genitori. Non ci vuole una ricerca particolare per dire che il contesto attuale evidenzia una condizione critica frutto di un lungo periodo coatto dovuto alla pandemia nel quale sono mancati soprattutto per i preadolescenti, ma anche per parte di adolescenti, quella fase di snodo, di addestramento, palestra fondamentale di vita sociale. È la fase che si esprime con i primi amori, con l’esclusione dal gruppo, l’amicizia tradita, con il forte senso di solitudine. Le conseguenze si vedono con l’aumento degli accessi al Pronto soccorso per tentati suicidi o atti di autolesionismo; sono aumentati i disturbi alimentari, l’uso di alcol o cannabinoidi, non sporadico e anticipato rispetto al passato. Ma il vero problema di oggi, anche di prima della pandemia, è che forse non stiamo offrendo la giusta attenzione al benessere psicologico dei bambini e dei ragazzi. I Servizi territoriali, anche se non per loro volontà, sono sempre meno, i problemi non risolti si cronicizzano e quindi - oltre ad aumentare - il disagio costerà di più al Servizio Sanitario Nazionale. Altro aspetto delicato del dopo Covid è la dispersione scolastica, che si manifesta anche tra i giovani studenti delle scuole medie inferiori, con frequenze irregolari e/o poca costanza nel perseguire gli obiettivi. In tutte le epoche storiche, crescere non è facile. Le emozioni sono forti, le domande spesso non hanno risposta, poiché gli adulti si imbarazzano o perché non sanno cosa dire. Dare risposte con un linguaggio semplice e diretto a temi più delicati, è un compito difficile per ogni genitore o agenzia educativa: il corpo che cambia, il primo bacio, le droghe, l’alcol, gli stereotipi di genere, il cyberbullismo, la sessualità, sono tutte sfide da superare, ognuna con i propri tempi e modi. Si affronta il problema, a volte si va oltre e si passa al successivo. Nel frattempo, si diventa grandi. Oggi non possiamo rispondere solo con la sicurezza sociale, perciò il gruppo sociale Castel Monte - che tra i suoi compiti ha una responsabilità educativa e di accompagnamento - si mette a disposizione delle istituzioni che hanno interesse ad aprire un confronto ed attivare proposte concrete dove viene messa al centro la persona, non il singolo servizio a favore dei minori, delle famiglie, degli insegnanti, del mondo dello sport e del tempo libero. Quello che è certo, è che non possiamo abbandonare le giovani generazioni a loro stesse di fronte ad un fenomeno dilagante ed allarmante. L’estate è alle porte. Questo è il periodo nel quale gli adolescenti devono trovare il modo di organizzare il loro tempo libero. Il presidente di Castel Monte Onlus - Montebelluna (TV) Giuseppe Possagnolo

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