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Tetti distrutti e danni alle aziende: grandinata mette ancora ko la Marca

Il maltempo che si è scatenato nuovamente nella notte tra martedì e mercoledì ha riguardato soprattutto Vittorio Veneto, Conegliano ma anche Godega di Sant'Urbano e Gaiarine. Vigili del fuoco ancora al lavoro per smaltire gli interventi arretrati

Quella che va concludendosi è stata certamente una settimana nera per quanto riguarda il maltempo: se l'ondata di lunedì sera aveva messo in ginocchio quasi tutta la sinistra Piave, comprese le colline del prosecco patrimonio Unesco, quella di martedì sera ha colpito nuovamente la zona di Vittorio Veneto, Conegliano ma anche e soprattutto Godega di Sant'Urbano, San Fior, Codognè, Gaiarine e in generale l'opitergino mottense. I chicchi di grandine, grandi come mele, hanno devastato serre, lucernari, finestre e in alcuni casi perfino tetti, sia di abitazioni private che aziende. Altrettanti danni ha fatto il vento, in alcune località una vera e propria tromba d'aria. E' il caso di Francenigo di Gaiarine dove i vigili del fuoco e la protezione civile da ieri, 26 luglio, hanno alllestito una sorta di stazione mobile per gestire al meglio le decine di interventi da svolgere, molti tra i quali sono "lavoro arretrato" della prima ondata. In molti casi si tratta di coperture di edifici da mettere in sicurezza o da coprire con teli di nylon per evitare ulteriori allagamenti. C'è poi il capitolo alberi: decine quelli caduti o pericolanti a causa delle forti folate di vento. Nel vittoriese danni ingenti si sono registrati a coltivazioni e strutture della cooperativa "Terra fertile", a Godega alla floricoltura "Modolo" la serra è andata distrutta, a Moriago stessa sorte per l'azienda agricola "Frezza". Grave la situazione alla Silko di Vittorio Veneto, azienda di San Giacomo specializzata nella produzione di cucine professionali e arredamento che sarà costretta a chiedere la cassa integrazione per gli operai per tentare di ripartire. Così altre decine di imprese, pesantemente dannneggiate soprattutto dalla grandine che in alcuni casi ha distrutto anche mezzi oltre ai tetti.

Presentata al Governo la richiesta di stato di emergenza

«Ho trasmesso alla Presidente del Consiglio Meloni la richiesta dell’attivazione dello Stato di Emergenza Nazionale: il maltempo che ha flagellato in questi giorni la Regione Veneto e l’intero Nord Italia ha provocato danni gravi e diffusi, oltre il ferimento di numerose persone. Nei giorni scorsi avevo già firmato lo Stato di Emergenza Regionale, più volte aggiornato per far fronte agli eventi che sono successi dal 13 al 25 luglio; con questo ulteriore documento chiediamo al Governo il riconoscimento di un’emergenza che per gravità, estensione e durata, ha assunto un rilievo di carattere nazionale e la possibilità di accesso al Fondo di Solidarietà previsto per i danni catastrofali. Con l’occasione ringrazio nuovamente l’intero Esecutivo per la vicinanza dimostrata al Veneto in queste difficili giornate». Sono le parole del Presidente della Regione Veneto, che accompagnano l’invio della Richiesta del riconoscimento dello Stato di Emergenza di rilievo Nazionale e la contestuale richiesta di attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale, per lo stato di calamità che ha colpito anche il comparto agricolo. Il documento è stato trasmesso nelle scorse ore agli uffici di Governo.

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