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Economia Castello di Godego

L'azienda Breton ha festeggiato i 60 anni di storia

Venerdì scorso durante la festa con i dipendenti l’annuncio del sindaco di Castello di Godego sull’intitolazione di una strada al Cavalier Toncelli

Un viaggio durato 60 anni, dal 5 gennaio 1963 con la nascita della Brevetti Toncelli a Castello di Godego, inizialmente attiva nella progettazione e produzione di macchine per la lavorazione della pietra naturale. Un’azienda partita con 6 dipendenti, «18 anni dopo la fine della guerra, dal coraggio e dall’intuizione del Cavalier Marcello Toncelli» come ha ricordato il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia «diventando una realtà che oggi è Ambassador del saper fare veneto nel mondo». Sono state ripercorse venerdì sera nel quartier generale di Castello di Godego le tappe della storia che hanno portato Breton a depositare negli anni oltre 1700 brevetti, affermandosi come leader mondiale nella progettazione e produzione di impianti per la pietra naturale e composita. Oggi sono circa 1000 i dipendenti, che hanno voluto celebrare insieme il sogno visionario del fondatore Marcello Toncelli, colui che ha inventato la tecnologia rivoluzionaria Bretonstone sperimentata negli anni ’70 nella boule dell’acqua calda nella cucina di casa. Un sogno diventato realtà riempiendo d’orgoglio di chi questa realtà fa parte. «Breton è davvero qualcosa di buono, ma questo non è il traguardo, è un passo in avanti verso nuove sfide» le parole del Cavaliere Marcello Toncelli ricordate dal Presidente Luca Toncelli, seconda generazione che ha colto le continue sfide del mercato continuando nella via dello sviluppo che ha portato Breton ad essere presente in 100 paesi del mondo.

“Oggi ci sono lavori di ampliamento in corso» come ha ricordato il primo cittadino Diego Parisotto, «con la creazione di nuovi parcheggi e modifiche alla viabilità». E qui l’annuncio: “Proprio in merito ai lavori in corso, alla nuova rotonda di via Caprera, all’altezza del mobilificio Scantamburlo, ve lo dico in anteprima, abbiamo già avviato una procedura per intitolare proprio la strada nuova che sarà usata per accedere alla Breton al Cavaliere Marcello Toncelli». Ma oltre ad onorare il fondatore, venerdì sera l’A.D. Dario Toncelli ha voluto ringraziare una colonna portante della Breton che ha sostenuto finanziariamente la partenza dell’avventura imprenditoriale, Roberto Chiavacci «che oltre ad essere un socio è diventato un amico insostituibile, la sua presenza rassicurante e i suoi consigli, sempre giusti, sono stati preziosissimi».

Il Presidente di Confindustria Veneto Est Leopoldo Destro ha evidenziato che «Breton è un esempio eccellente anche dal punto di vista del passaggio delle generazioni, con la presenza di manager e consiglieri indipendenti, con un assetto finanziario solido. Un’impresa che oggi si chiamerebbe ‘resiliente’ capace cioè di superare gli impatti negativi legati a fattori esterni». Breton guarda al futuro continuando ad investire e innovare, grazie alla terza generazione, con Chiara Toncelli, Direttore Operations, Arianna Toncelli Strategy & Marketing Director e l’Innovation Manager Marcello Toncelli che ha parlato della scommessa continua di Breton, verso la ricerca di nuove tecnologie.

Al tempo stesso, Breton è, sempre nelle parole di Destro «infrastruttura sociale, dove poter crescere umanamente e professionalmente». Emozionante la testimonianza di un giovane, Seku Fofana: «Sono arrivato dal Gambia per cercare un futuro migliore con il progetto «un rifugiato a casa mia» ho trovato lavoro in Breton dove ho potuto partecipare a corsi di formazione. Il sogno è di portare qui mia moglie e mio figlio, grazie a Breton sento che questo sogno diventerà realtà». Breton è stata definita «la mia seconda famiglia» da dipendenti storici e «un’azienda che dà grandi opportunità di crescita» dai giovani entrati con contratti d’apprendistato. Punto in comune: orgoglio di appartenenza ad una grande squadra, una grande famiglia. Durante la serata, allietata dalla Associazione Culturale Godego Musica, si sono alternati - con la formula dei TedX – gli interventi del prorettore dell’Università degli Studi di Padova Fabrizio Dughiero che ha parlato dell’open innovation nel Dna di Breton, di Sebastiano Zanolli, manager, scrittore e formazione che ha parlato del superpotere della fiducia reciproca tra colleghi e di Cristina Arata Presidente Fondazione Tina Anselmi che ha illustrato le progettualità della Fondazione, di cui Breton è stata la prima impresa partner, tra cui i progetti di cohousing per il “Dopo di Noi”.

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