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Economia Crocetta del Montello

Nuove rotte commerciali per il prosecco, Villa Sandi punta sull'Africa

Dopo Sudafrica, Ghana ed Etiopia, l’azienda debutta in Kenya, un mercato dal grande potenziale per il vino italiano. La cantina guidata dalla famiglia Moretti Polegato ha incontrato gli operatori kenioti in occasione del “Top Italian Wine Roadshow” del Gambero Rosso per la prima volta a Nairobi

Un contesto che sta riscrivendo il suo peso specifico globale e autore di un progressivo sviluppo economico, con un tessuto sociale giovane e dalla crescente capacità di spesa. Ma che, soprattutto, si dimostra aperto e curioso rispetto al vino italiano e in particolare al Prosecco. È lo scenario incontrato da Villa Sandi in occasione del primo appuntamento internazionale del “Top Italian Wine Roadshow 2024”, evento organizzato dal Gambero Rosso a Nairobi. Nella capitale del Kenya, la casa vinicola guidata dalla famiglia Moretti Polegato ha fatto parte di una selezionata delegazione di cantine italiane che ha incontrato addetti ai lavori, esperti e appassionati kenioti, dei Paesi limitrofi e dell’Africa Occidentale.

Villa Sandi è presente in 130 Paesi, con un export pari al 65% delle bottiglie prodotte ogni anno. Oggi l’Africa è un mercato con un business dal grande potenziale di sviluppo, in cui il Prosecco rappresenta circa l’80% degli spumanti italiani esportati. Solo negli ultimi tre anni, il numero di bottiglie di Villa Sandi volato oltre il Mediterraneo è salito del 50%. Per questo Villa Sandi sta lavorando alla creazione di una rete distributiva che punti in un primo momento a consolidare l’accesso attraverso il canale diplomatico, contesto esclusivo e molto aperto ai costumi internazionali, e sta continuando a investire con l’obiettivo di proiettarlo tra i suoi primi dieci Paesi al mondo alla voce dell’export. 

I vini dell’azienda sono già presenti in Sudafrica, Ghana ed Etiopia, e stanno bussando al dinamico mercato keniota, che presenta ottime prospettive. Si tratta di un Paese non produttore, che per i vini bianchi e rossi conta già su un forte legame di importazione con il Sudafrica, ma che sul segmento degli spumanti è alla ricerca di vini dal marchio evocativo e dalla grande riconoscibilità. Un profilo che incontra le caratteristiche del Prosecco DOC e delle bollicine superiori dell’Asolo DOCG e del Valdobbiadene Conegliano DOCG.

«Il Kenya è per noi uno dei mercati più interessanti sia per l’attrattiva legata al turismo sia per il crescente interesse da parte della popolazione locale - commenta Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi -. Il nostro approccio ai nuovi mercati africani adotta una prospettiva di integrazione culturale: una strategia che parte dalla nostra conoscenza diretta di questi contesti. Partiamo dall’ascolto dei costumi e delle usanze locali, proponendo e raccontando attraverso il Prosecco la cultura italiana. L’appuntamento di Nairobi del “Top Italian Wine Roadshow 2024” è stata un’occasione preziosa per porre nuove basi in questo percorso. Puntiamo ad un ingresso graduale che parte dall’educazione al vino di qualità, e che sappia consolidare la nostra presenza sul lungo periodo. Inoltre, rendere ancora più capillare la presenza dei nostri vini nel mondo ci consente di differenziare i nostri canali di vendita, garantendo stabilità anche nei momenti in cui alcuni mercati subiscono flessioni».

La famiglia Moretti Polegato è da molto tempo legata al Continente africano, con cui intrattiene rapporti diplomatici e umanitari. Il Presidente Giancarlo Moretti Polegato è Console Onorario del Botswana a partire dal 3 giugno 1999. Da quasi 25 anni, Crocetta del Montello (Comune in cui ha sede Villa Sandi) è il quartier generale del consolato onorario della nazione dell’Africa del Sud. Inoltre, la figlia Diva Maddalena ha fondato nel 2015 la Strawberry Fields Onlus, no-profit attiva in Africa nel campo dell'istruzione, bisogni primari, supporto locale e volontariato, tramite progetti di sviluppo in Etiopia per contrastare la malnutrizione. 

Ad oggi in Africa si stappano bottiglie per un equivalente di 8 milioni di ettolitri l’anno (dieci anni fa era pari a 7,2 milioni di ettolitri). Considerando che il 40% della popolazione del Continente è di fede islamica e quindi non beve bevande alcoliche, la popolazione potenzialmente aperta al consumo di vino è di 840 milioni di persone. I consumi sono direttamente correlati alla crescita economica, soprattutto dove il vino non fa parte delle tradizioni alimentari locali. Stando ai dati Wine Monitor presso Nomisma, nel 2022 le importazioni sono arrivate a superare i 500 milioni di euro, comprensive delle vendite ai “vicini” da parte del Sudafrica. I vini francesi sono i più presenti con una quota superiore al 40%, seguiti dal Sudafrica (20%), dalla Spagna (16%) e dal Portogallo (15%), mentre l’Italia incide per il 4%. Il paniere dei vini italiani esportati in Africa si divide “quasi” equamente tra spumanti e fermi imbottigliati. Nel 2023 neppure l’Africa è riuscita a sfuggire al calo delle importazioni che ha interessato il vino a livello globale. L’export dei vini francesi, per il periodo cumulato gennaio-ottobre, è diminuito del 6% (a valori) rispetto allo stesso periodo del 2022, quello spagnolo e portoghese del 4%, quello italiano del 5%. I vini sudafricani che hanno visto ridursi le vendite agli altri Paesi dello stesso continente del 13%.

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